Adesso i dirigenti di Fratelli d’Italia vogliono mettere un punto al Boccia-gate. Soprattutto alle insinuazioni «surreali» sparate «senza uno straccio di prova» da una donna «inaffidabile». Una reazione infuocata, questa, arrivata dopo l’indiscrezione, poi smentita da Maria Rosaria Boccia stessa, che la sua nomina al Ministero della Cultura fosse stata strappata da Arianna Meloni, responsabile del tessereamento e della segreteria di FdI. Il clima tra i vertici di via della Scrofa è di insofferenza per una vicenda che, in ogni caso, tarda a spegnersi e che, stando a Il Corriere della Sera, i meloniani avrebbero paragonato al reality Temptation Island.
Boccia-gate, Arianna Meloni: «Di questa vicenda si è parlato davvero troppo»
Il nome di Arianna Meloni ha portato subito il pensiero al complotto evocato da Alessandro Sallusti in prima pagina ad agosto. «Vogliono indagare Arianna Meloni», la denuncia del direttore de Il Giornale. Motivo per cui il presunto stralcio della nomina di Boccia da parte della sorella della premier si stava già trasformando ieri in un potenziale enorme grattacapo per Fdi. Che dopo la smentita di Boccia, ha tentato di spegnere le polemiche.
In via della Scrofa minimizzano. Pur ammettendo che un colloquio tra Sangiuliano e Arianna Meloni ci sia stato ma «non certo per parlare della Boccia o di altre nomine al Ministero della Cultura». La stessa versione ribadita da Arianna, che taglia corto: «Di questa vicenda si è parlato davvero troppo».
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I due incontri con Lollobrigida
E quando viene chiesto il motivo dei due incontri del ministro dell’Agricoltura (ed ex compagno di Arianna Meloni) Francesco Lollobrigida con Boccia, i meloniani assicurano come lui si allontanò quasi subito dall’influencer «dopo alcune segnalazioni da parte di dirigenti locali in Campania, che lo avevano invitato a diffidare di lei». Insomma, nel divorzio estivo tra Arianna Meloni e il titolare dell’Agricoltura, Boccia non avrebbe avuto nessun ruolo. E anche Lollo, come lo chiamano amichevolmente in FdI, invita a mettere un punto a quelli che definisce meri «pettegolezzi».
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