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«Lo sfregio è da dementi. L’oro di Parigi a una squadra di grandi donne italiane»


Arrabbiato, sorpreso. «Chi ha fatto questo è un demente. Un episodio di bieco, stupido razzismo». Ignazio La Russa scandisce le parole, le taglia con l’accetta. Ha appena scoperto dell’offesa al murales in onore di Paola Egonu, campionessa olimpica di pallavolo, capofila delle “ragazze d’oro” di Parigi. La pelle ricolorata di vernice rosa, di notte, l’immagine sfregiata di fronte al Coni. Brutta, bruttissima storia a Roma. È indignato il presidente del Senato e lo dice senza mezzi termini.

LA CONDANNA

«Un atto stupido oltreché razzista. Sono dei poveri dementi. La nazionale di pallavolo che ha vinto l’oro è una squadra di grandi donne, tutte italiane, tutte meritatamente vincitrici di quella medaglia l’una con l’apporto dell’altra».

È in vacanza il veterano siciliano di Fratelli d’Italia, terza carica dello Stato. Sì che le ha viste le Olimpiadi, spiega al Messaggero, specie quella finale mozzafiato. Il trionfo di Julio Velasco, il “mago” collezionista di ori e bandiera dell’oro italiano. Mister e capitano, lui che per metà è argentino, di quella generazione di “nuovi italiani” che ha fatto fuoco e fiamme nella Ville Lumiere, riempito di medaglie la spedizione italiana a Parigi. Nuovi per modo di dire, certo. Provateci a capire ogni parola, ogni sfumatura del dialetto veneto stretto che si impossessa di Paola Egonu quando è travolta dalla felicità, o la rabbia, o entrambe. Italianissimi, certo, ma pur sempre volti nuovi, in barba a chi vorrebbe distribuire patenti di italianità sulla base dei tratti somatici.

Di questo accusano Roberto Vannacci, generale ex parà ed eurodeputato leghista che ora nega tutto, «a Egonu chiederò un autografo». La Russa sorvola sulle polemiche. Presidente, il murales imbrattato, l’offesa razzista che rovina la festa olimpica: c’è un brutto clima? «Ma no, il brutto clima spesso è creato dai media» glissa lui. «E le aggiungo un’altra cosa». Cosa? «Per fortuna, la gente se ne frega». Così pare, a scorrere il rullo di agenzie che in questa annoiata giornata politica ferragostana vede la politica tutta destarsi dal torpore e serrare i ranghi intorno a Paola Egonu, arci-italiana e volto simbolo dello sport tricolore. Forza Italia e Pd, Fratelli d’Italia e Cinque Stelle: un fiume di solidarietà bipartisan, come del resto è solidale la gente semplice contro lo smacco razzista a Roma Nord.

GLI APPLAUSI

Riprende La Russa al telefono. «Bisogna elogiarle tutte queste ragazze italiane, nessuna esclusa». E qui il numero uno di Palazzo Madama sembra fare accenno ai riflettori tutti puntati su Egonu, piaccia o no front-woman della super-nazionale di Velasco, dalle polemiche e gli strappi alle prestazioni spaziali sul campo olimpico. Funziona così, presidente. I media cercano la storia, il ritratto, l’identikit che colpisce e resta. Prendi il talento purissimo di Myriam Sylla, capitana di questa squadra dorata a Parigi, palermitana doc, anche lei come Egonu di origine africane, il papà emigrato in Italia dalla Costa d’Avorio, l’infanzia difficile ma a lieto fine.

«Dico solo — spiega il presidente — che tutte queste ragazze sono da elogiare con medesimo plauso e affetto, hanno lo stesso merito». Ma certo, si capisce. «È sbagliato dare merito più ad una che all’altra, in ogni squadra c’è sempre chi traina e chi segue, ma a vincere è sempre la squadra e questa è una squadra bellissima di donne italiane». Tutto chiaro. Ma in questa brutta vicenda, l’offesa razzista a due passi dal Coni che spezza l’idillo e la festa olimpica, c’è Egonu di mezzo. E non è neanche la prima volta. Dunque viva la solidarietà bipartisan. Di ferro quella della terza carica della Repubblica. «Un atto stupido e razzista. Sono dei dementi».

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