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«Liste d’attesa lunghe? Le azzero in tre mesi, ci metto la mia faccia»


«La storia dell’Umbria è molto diversa da quella della Liguria, la nostra storia parte da lontano, con una guida marcatamente civica che può essere vittoriosa come ad Assisi, a Perugia o a Bastia e Montefalco, il comune della presidente Tesei. I cittadini umbri sanno badare a loro stessi, la Liguria non c’entra nulla», si smarca così con decisione Stefania Proietti dall’accostamento Genova-Perugia.
Le statistiche descrivono l’Umbria che invecchia e diventa sempre più piccola perché perde residenti.
«C’è un termine utilizzato nell’ultimo report di Bankitalia: nel settore industriale il clima di fiducia si è deteriorato, l’autonomia differenziata e i tagli della Finanziaria agli enti locali saranno drammatici. Questa mancanza di fiducia è quella che condiziona anche i nostri giovani».
La Regione può mettere in campo strumenti specifici?
«Certo. Si può fare una legge per i giovani talenti e defiscalizzare le assunzioni a tempo indeterminato e con retribuzioni adeguate, tutto finanziabile con fondi europei. E poi 30mila euro a fondo perduto per chi acquista una prima casa nei centri storici, in aree interne o montane e asili nido gratis. Non sto sognando, l’Emilia Romagna lo fa».
E i servizi per gli studenti?
«I ragazzi che abbiamo incontrato ci hanno raccontato come gli ultimi ambienti messi a disposizione dalla Regione con un’operazione preelettorale siano fatiscenti. Noi abbiamo in mente un welfare innovativo. Serve più edilizia residenziale pubblica e studentesca e una legge come quella della Toscana: locazione turistica vietata nelle aree a disposizione degli studenti. C’è stata timidezza da parte della Regione su questo: dentro Monteluce o a Ponte San Giovanni c’è spazio per gli studentati?».
Spesso gli studenti usano il bus.
«Il trasporto pubblico va potenziato sia su ferro che su gomma. Noi vogliamo portare l’abbonamento per i giovani fino a 25 anni il più possibile vicino alla gratuità. Per loro e per gli over 65. Mi piacerebbe però vedere i conti: come Provincia di Perugia abbiamo il 28% dell’agenzia per il trasporto e siamo stati noi a garantire il servizio per i ragazzi delle scuole, ma i conti non ce li hanno mostrati».
E i pendolari?
«Li ho incontrati e voglio dire a Salvini che invece di venirci a fare lezioni sul Cantico delle Creature dovrebbe sapere che oggi ci vogliono anche 2 ore e mezza in treno per fare Terni-Roma arrivano al binario 1 Est. Occorre attrarre investimenti. Non come col raddoppio della Orte Falconara, un cantiere Pnrr i cui fondi sono stati dirottati al ponte sullo stretto. Assisi avrà un suo binario perché ho scritto fiumi d’inchiostro e bussato ovunque e ho avuto risposta dalla Fondazione Ferrovie dello Stato e devo ringraziare monsignor Liberio Andreatta… Questa è una regione che deve essere ripresa per i capelli, anche i trasporti rischiano di fare la fine della sanità».
A proposito di sanità. Quali azioni ha in mente per i primi 6 mesi di governo?
«Non in sei mesi, in tre possiamo azzerare le liste d’attesa. Si può fare, ce lo dicono i sanitari, mettendo mano ai piccoli presidi e uscendo dal caos attuale. Ma che fine ha fatto l’assessore Coletto? Perché non difende il taglio dei distretti sanitari? Sono stati cambiati 21 direttori in 5 anni: un disastro. Ci sono 14 milioni da usare, quelli che la Corte dei Conti dice non andassero destinati ad Arpa ma alla sanità, serve un piano di assunzioni e un accordo con i sindacati sugli stipendi del personale».
Come sarà la giunta Proietti?
«Da sindaco l’ho annunciata pochi momenti prima della presentazione. Oggi ringrazio i partiti perché stanno correndo per raccontare il nostro progetto e nessuno ha avanzato richieste. Se gli umbri ci premieranno ne parleremo dal 19 novembre in poi. Ho idee chiare: voglio mettere la faccia su certe questioni a partire dalla sanità, perché i cittadini devono potere venire a chiedermi conto delle mie azioni, che avranno bisogno di essere affiancate da competenze tecniche d’eccellenza. Ecco questo nella nostra giunta ci sarà: una grande competenza tecnica».

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