20.11.2025
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Politics

le proposte per il ddl


ROMA «Il governo deve fare di più contro l’islamizzazione». Torna alla carica, la Lega. Lo fa con un pacchetto di 14 misure che «mettiamo a disposizione della maggioranza»: forse con un ddl parlamentare, ma non è escluso che alcune richieste finiscano in un provvedimento dell’esecutivo. Di certo c’è che il Carroccio invoca la stretta securitaria: dall’obbligo di «cauzione, fideiussione o assicurazione» per chi organizza cortei al permesso di soggiorno a punti. E poi «sgomberi lampo» per tutti gli immobili occupati illegalmente, non solo la prima casa, e un nuovo reato di «fuga pericolosa» per chi scappa all’alt delle forze dell’ordine. Sicurezza, ma anche lotta all’islam radicale. Eccolo, il cavallo di battaglia leghista che sarà pure al centro della grande piazza a cui si lavora a via Bellerio, convocata per il 14 febbraio. «Contro l’islamizzazione che vuole conquistarci», va giù dura l’eurodeputata Susanna Ceccardi, seguita a ruota dalla collega Annamaria Cisint che vede nella «sovversione dell’ordine democratico» uno degli «obiettivi» perseguiti dall’insegnamento del Corano nelle moschee. Ecco allora che tra le richieste viene rilanciato il testo a prima firma di Igor Iezzi: divieto di velo islamico integrale a scuola e nei luoghi pubblici. «Siamo molto contenti che Fratelli d’Italia sia venuta sulle nostre posizioni su questo – punge la vice di Salvini, Silvia Sardone, alludendo a una proposta dei meloniani che ricalca quella leghista – Ma ci vuole più coraggio. Il governo deve fare di più». La Lega, dal canto suo, annuncia un “Osservatorio nazionale sui fenomeni dell’islamizzazione”, per monitorare possibiliderive radicali e proporre provvedimenti.

La bandiera, insomma, è la stessa sventolata sul pratone di Pontida: remigrazione. Una parola cara all’ultradestra europea che punta a riportare gli irregolari nei Paesi d’origine. «Se serve a contrastare l’immigrazione clandestina ben venga, non mi scandalizzo per un termine», dice Nicola Molteni, sottosegretario salviniano al Viminale. Che elenca le proposte insieme al collega Andrea Ostellari e ai capigruppo Max Romeo e Riccardo Molinari, spiegando così il senso dell’operazione leghista: «Oggi alziamo l’asticella». Tra i punti caldi che il Carroccio punta a tradurre in un decreto, spicca la legittima difesa “rinforzata”, lo stop all’iscrizione automatica nel registro degli indagati in caso di uso legittimo di armi da parte delle forze dell’ordine, lo sprint per l’espulsione dei detenuti stranieri. E ancora: procedibilità d’ufficio per i borseggi, stretta sui ricongiungimenti familiari dei migranti, lotta alle baby gang, con l’aumento dei reati per cui è previsto l’ammonimento del questore.

Il piatto forte però, almeno a livello mediatico, resta la lotta all’islam radicale. A sera a metterci il cappello è lo stesso Salvini: «Gli pseudo-centri culturali islamici totalmente illegali vanno censiti e chiusi», dà la linea il Capitano. «Fino a che la religione islamica non sottoscriverà un impegno con la Repubblica Italiana, come tante altre confessioni religiose, non va concesso neanche mezzo metro quadro di spazio». E pazienza se c’è chi fa notare che con un’intesa la confessione islamica avrebbe accesso pure ai fondi dell’8 per mille: la “corsa” con gli alleati per assicurarsi i voti dell’elettorato più a destra è appena cominciata.


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