Diverse novità per il mondo del lavoro con il nuovo disegno di legge in materia, approvato dal Consiglio dei ministri un anno e mezzo fa, nella seduta del primo maggio 2023, ma approdato in Parlamento per la trasformazione in legge solo giovedì scorso. Ora siamo al rush finale per l’approvazione definitiva. Modalità telematica e collegamenti audiovisivi per tutte le conciliazioni in sede sindacale delle varie controversie di lavoro. Ma anche meno oneri e vincoli per il ricorso al lavoro stagionale. Sulle dimissioni “per fatti concludenti” arriva poi una sorta di «chiarimento»: se l’assenza ingiustificata del lavoratore si protrae oltre i termini previsti dal Ccnl o, in mancanza di previsione contrattuale, oltre i 15 giorni, il datore lo comunica all’Ispettorato nazionale del lavoro (chiamato ad accertarne la veridicità) e il rapporto di lavoro si intende risolto per volontà del lavoratore.
Una norma, questa, che punta a impedire comportamenti immorali per ottenere la Naspi, ma che preoccupa i sindacati perché potrebbe trasformare in dimissionario chi è stato cacciato. Sindacati e opposizioni che ritengono poi il decreto un veicolo per peggiorare le condizioni materiali dei lavoratori, aumentando il precariato.
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