È presto per fare i conti sul cosiddetto “tesoretto” del gettito fiscale, dice Giancarlo Giorgetti. Ma evidentemente il ministro dell’Economia ha già elementi sufficienti per ribadire il “no” a una tassa sugli extraprofitti delle banche a sostegno della manovra, nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha approvato il Dl Omnibus con misure che vanno dal fisco agli enti locali passando per il contributo fino a 1.100 euro al mese per gli abitanti sfollati delle Vele di Scampia. Lo stesso Cdm che ieri ha impugnato la moratoria di 18 mesi della Regione Sardegna a pale oliche e pannelli fotovoltaici.
Il cuore delle nuove misure è rappresentato dal raddoppio dei fondi per le imprese che investono nella Zes unica del Sud, con l’aumento di 1,6 miliardi per il credito d’imposta destinato proprio alla Zes. Il pacchetto di risorse per il capitolo Mezzogiorno sale così a 3,2 miliardi. Una cifra «che non era stata mai prevista né immaginata in passato», ha commentato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, durante la conferenza stampa convocata dopo il Consiglio dei ministri. A questi, ha spiegato, «si aggiunge» la possibilità di utilizzare anche le risorse dei programmi nazionali e regionali, finanziati con le risorse della politica di coesione europea 2021 — 2027, al netto della parte già impegnata, il cui «importo complessivo è di i 4,2 miliardi».
C’è poi l’esenzione delle garanzie per le domande di finanziamento agevolato alle imprese che operano con l’Africa tra le misure approvate dal Consiglio dei ministri insieme al Decreto legislativo che battezza il Testo unico delle rinnovabili che punta a tagliare i tempi delle autorizzazioni. E c’è anche l’atteso aumento da 100mila a 200mila euro della flat tax per i miliardari che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia. E ancora, «ci sono anche disposizioni di manutenzione per le associazioni sportive dilettantistiche e un chiarimento della disciplina Iva» anche per i maestri di sci e il trasferimento di cavalli di allevamento, i puledri, in modo da per contrastare la concorrenza di altri paesi. «Abbiamo poi introdotto misure di chiarimento per il versamento di imposte a favore di enti locali e l’applicazione in legge della spending review per quanto riguarda le Regioni», ha spiegato Giorgetti.
Numeri certi, questi, a differenza di quelli ancora da definire sul tesoretto del gettito fiscale, ieri uno dei temi caldi della conferenza stampa. Si potrà arrivare a 20 miliardi di cuscinetto per la manovra? «Aspettiamo», ha risposto Giorgetti, «quando finiranno altre liquidazioni, ci sono scadenze che sono state prorogate e poi tireremo le somme. Come ci insegniamo le Olimpiadi, non è che uno arriva a 100 metri dal traguardo e dice ho vinto, o no? Aspettiamo la fine, perché quello è il momento della verità. Poi faremo le nostre valutazioni». Il riferimento è al gettito dell’autoliquidazione Irpef, e soprattutto Ires (quella delle banche) che sono state versate all’Erario il primo luglio, dopo la certificazione dei dati al 30 giugno, con tanto di 10,1 miliardi di incremento già agli atti.
Quanto alla tassazione delle banche, tema al centro delle indiscrezioni dei giorni scorsi, «gli istituti saranno chiamati, come tutti i cittadini, a contribuire alla finanza pubblica», ha puntualizzato. Dunque, «non ci saranno tasse sugli extraprofitti, su profitti però sì, per loro come per tutti gli altri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA