Vietato chiamarlo riserva. Ci è voluto un po’ per vederlo indossare la maglia della Lazio, ma ora Boulaye Dia è pronto a riprendersi tutto quello che ha lasciato in un’annata da dimenticare. Il divorzio con la Salernitana è stato lungo e talmente tortuoso che quasi il calciatore non riusciva più a liberarsi. La Lazio lo aveva bloccato a inizio giugno, salvo poi scegliere di congelare tutto un po’ per motivi burocratici e un po’ per tattica. Per il senegalese ormai il club biancoceleste sembrava una possibilità sfumata, ma visto che le vie del mercato sono infinite a qualche giorno da Ferragosto ecco la svolta, secondo Fabiani bramata da tempo nonostante a Formello si stesse cercando un esterno: «Lo seguivamo da molto – ha detto alla presentazione il ds – e speravo che l’epilogo potesse essere questo. Ci sono voluti un po’ di giorni per questioni tra l’entourage e la Salernitana, ma per noi è sempre stato una priorità». Strategia o meno, quello che conta è che l’affare è stato chiuso – prestito biennale con obbligo di riscatto fissato a 11,3 milioni – e che Boulaye si è fatto subito trovare pronto, al punto che Baroni se lo è inventato addirittura trequartista nel 4-2-3-1 pur di sfruttare le sue caratteristiche. In effetti chi si fa influenzare dalla passata stagione sbaglia, poiché l’ex Villarreal nel 2022-23, nel suo primo anno in Serie A, era stato capace di mettere a referto 16 gol e 6 assist. Morale della favola il nuovo numero 19 della Lazio la porta la vede eccome. Lasciarlo fuori dall’inizio sarebbe uno spreco e quindi Baroni, privo di un vero trequartista, non ci ha pensato due volte a farlo coesistere con Castellanos rimandando per ora ogni discorso su una concorrenza che comunque non spaventa affatto Dia: «Fa bene a prescindere. Posso giocare io dietro al Taty o il contrario, mi muovo tra le linee e do una mano nella ricerca della profondità».
VERSO IL VERONA
Talmente è grande la voglia di riscatto che Boulaye è disposto a fare tutto, anche a rimboccarsi le maniche e tornare fino all’area di rigore per completare qualche recupero come dimostrano i quasi 10 chilometri percorsi col Milan, contro cui alla prima gara da titolare ha subito timbrato il cartellino facendo impazzire l’Olimpico per il momentaneo sorpasso. Il senegalese è uno che va dritto al sodo. Non sta molto al centro dell’azione e i 27 palloni giocati in 82 minuti contro i rossoneri lo dimostrano, ma se a fare da contraltare arriva un gol sfiorato e un altro segnato, allora tutto è concesso. Intanto oggi alle 15:30 Baroni (che ieri ha ritrovato Pellegrini) parlerà in conferenza stampa, dopodiché avrà a disposizione la rifinitura per sciogliere i dubbi di una formazione in cui è previsto il rientro dal 1’ di Gila e due ballottaggi a destra: Lazzari-Marusic dietro, Isaksen-Noslin davanti. Alle spalle di Castellanos invece toccherà ancora a Dia fare la differenza mettendo nel mirino il Verona per colpirlo due anni dopo l’ultima volta. Se questo è un vice.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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