01.07.2025
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Sports

Lazio, con il blocco del mercato Sarri può affidarsi solo agli elementi già in organico


L’arte del rimescolamento. La Lazio si ricostruirà da ciò che ha già a disposizione. Al momento è questa l’unica via percorribile, oltre alle cessioni. Ce l’ha illustrato il presidente Lotito il pensiero del club: «Non abbiamo né necessità di vendere i big, né di acquistare. Al massimo aggiustiamo a gennaio. Dobbiamo sfoltire la rosa perché abbiamo 30 giocatori per una competizione». Si riparte perciò da questi 30, che da qui alla fine delle trattative estive dovranno diventare 20 più i portieri. Un primo addio è stato già concretizzato (Tchaouna al Burnley per 14 milioni di euro più bonus), ma ne serviranno almeno altri sei per completare l’opera e risanare le casse in vista di gennaio, unica finestra di scambi accessibile ad oggi.

PORTA E DIFESA

Il gruppo squadra su cui si fonderà il secondo mandato di Sarri, in porta ripartirà da Provedel, Mandas e Furlanetto, ma con possibili sorprese per il talento greco. Se verrà declassato (più che probabile col ritorno di Mau) ascolterà le richieste dalla Premier League, Wolverhampton in primis. La Lazio accetterà 20 o addirittura 30 milioni di offerta? «Sarò in grado vendere un giocatore quando la cessione mi porta a migliorare», ha detto ieri il ds Fabiani a Lalaziosiamonoi in riferimento al player trading. Una ricca plusvalenza, con quello che in teoria con Sarri farebbe il secondo portiere, sarebbe una grande occasione. In difesa Mau per forza di cose ripartirà dai presenti. Sicuro il jolly Marusic. Uno tra Lazzari e Hysaj può partire. Per il club sarebbe meglio tagliare i 2,8 milioni di ingaggio dell’albanese, che però è più adatto a ciò che chiede il Comandante rispetto all’ex Spal. A sinistra la grande incognita è Tavares, seguito a ruota da Pellegrini, che in caso di interessamenti potrebbe essere ceduto in extremis visto l’ingaggio da 2,4 milioni. Al centro Sarri punta sulla coppia degli scontenti, Romagnoli e Gila, in attesa di un adeguamento promesso da tempo. Alle loro spalle Patric e Provstgaard nei piani sono avanti su Gigot, che rischia di essere piazzato. Destino che invece è sicuro per Kamenovic e Fares.

DALLA CINTOLA IN SU

A centrocampo tutto ruota attorno a Rovella. Se i club che lo vogliono, Inter principalmente, arriveranno ai 50 milioni della clausola rescissoria e il giocatore vorrà andare, si potrà far poco. Altrimenti si resterà con gli stessi della passata stagione: Rovella appunto, Guendouzi, Vecino, Dele-Bashiru (altra incognita che però attira Sarri) e Belahyane. A questi si aggiungerà Cataldi, che da quanto ci rivela Lotito potrà restare addirittura con la possibilità di giocare mezzala, ma tanto deciderà il tecnico. Ci sarà da fare di necessità virtù. Basic sarà come al solito in uscita e chissà che non torni di moda per la Cremonese appena tornata in Serie A. Pochi dubbi infine in attacco. Alla cessione di Tchaouna ne seguirà al massimo un’altra tra Noslin e Cancellieri, anche se tra i due quello che ha più mercato è il secondo (Cagliari e Torino interessati, prezzo 10-15 milioni). Gli altri saranno tutti agli ordini di Sarri: da Castellanos e Dia, sino a Zaccagni, per arrivare a Pedro e Isaksen. Per le visite mediche sono stati preallertati anche molto giovani, tra cui Floriani Mussolini, Crespi, Ruggeri, Saná Fernandes e Milani, ma l’obiettivo è piazzarli ancora in prestito rinnovando prima il contratto di chi è in scadenza nel 2026. Fabiani nel frattempo torna sul blocco della Covisoc: «115 milioni non si buttano a fondo perduto, ma serviranno per rinforzare la squadra nel programma triennale. Per Sarri è l’anno zero».

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