Incentivi per le imprese virtuose nelle quali non si verificano incidenti e infortuni, maggiori controlli sui luoghi di lavoro rafforzando con assunzioni sia l’Arma dei Carabinieri sia l’Ispettorato del lavoro. E ancora estensione a tutta Italia del sistema di tesserini digitali utili a verificare chi accede ai cantieri e contrastare il lavoro nero. Vale circa 900 milioni il pacchetto di interventi per la sicurezza sul lavoro approvato ieri in Consiglio dei ministri e che dà contenuti alle risorse stanziate lo scorso maggio, nel classico provvedimento pensato in concomitanza con la Festa dei lavoratori.
«Quest’anno, abbiamo scelto di dedicare il Primo Maggio a un tema che ci sta particolarmente a cuore: la sicurezza sul lavoro. E in quell’occasione avevamo annunciato che il governo era riuscito a rendere disponibili altri 650 milioni di euro, da sommare ai 600 già disponibili per le bandi Inail, per rafforzare gli interventi sulla prevenzione e sulla sicurezza», ha ricordato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su X (l’ex Twitter).
L’OCCUPAZIONE
Poco prima la premier aveva rivendicato i risultati ottenuti dall’insediamento sul versante dell’occupazione: «I numeri sul lavoro parlano chiaro e ci spronano a fare sempre meglio». Il confronto è con agosto 2022, un mese prima delle elezioni che hanno portato Meloni a Palazzo Chigi, con agosto 2025. In tre anni il tasso di occupazione è salito di 2,6 punto al 62,6%; l’occupazione femminile è arrivata al 53,7%. Di contro cala la disoccupazione, sia generale, con tasso passato dall’8,2% al 6% sia giovanile scesa al 19,3%. Elly Schlein, leader del Pd, contesta tuttavia i salari ancora bassi e il lavoro sottopagato delle donne.
«Ci siamo confrontanti con i sindacati e le organizzazioni datoriali per definire insieme gli interventi», ha aggiunto ancora la premier parlando del decreto approvato ieri. Il grosso dei fondi, poco più di 500 milioni servirà per calmare la cosiddetta oscillazione del premio Inail a favore delle imprese che si impegnano sul fronte delle prevenzione e della protezione dei propri dipendenti, nelle quali, di conseguenza, non si verificano infortuni. Il bonus si traduce in una riduzione del costo annuale dell’assicurazione. Altri 90 milioni andranno invece a favore delle imprese agricole senza condanne o che non hanno ricevuto sanzioni amministrative «È un altro tassello, non ci fermiamo qui ma siamo veramente sulla buona strada», ha commentato la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone presentando i contenuti del dl in conferenza stampa.
Frutto del confronto con le parti sociali è l’introduzione dal primo gennaio prossimo dei badge nei cantieri, già adottato nelle aree del cratere del terremoto e nel Lazio. Prende spunto dalle richiese delle organizzazioni dei lavoratori anche il rafforzamento della patente a crediti, con multe più severe (l’importo minimo raddoppia da 6.000 a 12mila euro) e decurtazione dei punti più rapida in caso di violazioni. a vigilanza riguarderà soprattutto i lavori in subappalto, lì dove rischiano di annidarsi i problemi.
È il bastone che si contrappone alla carota degli incentivi per gli imprenditori. Il governo stringe poi sui controlli, che non saranno fatti soltanto attraverso i tesserini di accesso collegati al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa. Ci sarà infatti l’assunzione dia altri 100 carabinieri e 300 ispettori, Un terzo tassello della strategia riguarda la formazione con l’obbligo di aggiornamento dei responsabilità per la sicurezza anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti.
Nel provvedimento entra inoltre un fondo ad hoc per garantire borse di studio da 3.000 a 7.000 euro destinate ai ragazzi e alle ragazze orfani e orfane di vittime di incidenti sul lavoro.
L’AFFONDO
In Cdm è arrivata anche una strigliata della premier ai ministri che nei giorni scorsi, chi più chi meno, non hanno mancato di fare arrivare lamentele e mugugni per le sforbiciate previste in manovra. «Prima di battere cassa a Giorgetti — ha affondato Meloni prendendo spunto dall’informativa di Foti sugli accordi di coesione — assicuratevi di aver speso fino all’ultimo centesimo utile dei fondi di coesione. Non sono ammessi ritardi: come avrete capito, non possiamo permetterceli…». E in sala, raccontano, d’improvviso è sceso il gelo.
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