È attesa per questa mattina, alle 11, la visita nella casa famiglia di Vasto del vice console dell’ambasciata australiana. L’inviato incontrerà i tre bambini della “famiglia del bosco”, allontanati dai genitori il 20 novembre scorso, con ordinanza del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, e la loro madre, Catherine Birmingham, che comincia a manifestare la volontà di tornare in Australia, dove è nata.
L’INCONTRO
Il rappresentante diplomatico cercherà di capire come gestire il caso e predisporre gli eventuali passaggi necessari. Saranno presenti la tutrice Maria Luisa Palladino, la curatrice speciale Marika Bolognese, gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, oltre ai responsabili della struttura. Come spiega il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, «l’ambasciata potrebbe farsi carico della situazione qualora Catherine decidesse di rientrare in Australia. Se la famiglia volesse tornare, i bambini potrebbero essere affidati alla zia Rachael, che è insegnante e psicologa. Si potrebbe fare una transazione di questo tipo».
Il delegato dell’Ambasciata ha seguito fin da subito la vicenda della famiglia Trevallion-Birmingham, chiedendo al primo cittadino di Palmoli chiarimenti sulla cittadinanza dei bambini, che risultano cittadini australiani. La madre li aveva registrati in Australia e di recente ha chiesto il rinnovo del proprio passaporto e di quello della figlia maggiore, entrambi scaduti. Si attende anche la decisione del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, che non ha sciolto la riserva dopo l’udienza del 6 dicembre scorso. Udienza tesa, secondo quanto trapelato, durante la quale non sarebbero mancati momenti di frizione tra avvocati e magistrati. In quella sede le curatrici avevano chiesto più tempo per valutare la situazione dei bambini ai fini di un possibile ricongiungimento con la famiglia.
IL MESSAGGIO
Nel frattempo emerge un audio che Catherine avrebbe inviato dalla casa famiglia ad alcuni amici. La donna descrive il clima che sta vivendo: «Sono concentrata, sono calma. Qui ci trattano tutti bene, dobbiamo seguire le regole e questo lo capisco. Tutti vogliono che i bambini tornino da me. Abbiamo fatto tutte le carte che il giudice ha richiesto per la casa e tutto il resto è a posto: socializzazione, scuola. La giudice non ha tutte le informazioni. La verità verrà fuori alla fine. I bambini sono stranamente euforici, segno della loro ansia. Io sono qui solo per i bimbi. Al papà hanno chiesto come stanno gli animali». Sulla vicenda è intervenuto anche monsignor Vincenzo Paglia, che ha espresso una riflessione sulla sottrazione dei minori ai genitori: «Togliere i figli ai genitori è sempre un atto brutto. Bisogna semmai toglierli tutti insieme, dare qualcosa tutti insieme. C’è bisogno di riscoprire l’importanza dello stare insieme. Dividere è sempre problematico: non risolve, tampona. La soluzione è nel “noi”: ricreare un ambiente familiare senza divisioni. Bene chi offre una casa, magari in campagna, e chi offre un aiuto».
NATHAN NEL B&B
Ieri Nathan Trevallion ha trascorso la giornata con Armando Carusi, che gli ha concesso in comodato gratuito l’abitazione di “nonna Gemma”. Insieme hanno portato a spasso l’asinello e il cavallo, poi Nathan ha fatto visita ai bambini. Il padre dei piccoli attende ora con fiducia il 16 dicembre, data in cui è prevista la pronuncia della Corte d’Appello dell’Aquila, dove è stato depositato il ricorso.
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