Non avrà la bacchetta magica, ma Luciano Spalletti ha tutto il resto per provare a rilanciare la Juventus, dopo i due progetti falliti Thiago Motta e Igor Tudor, in rapida successione. Niente più scommesse, ma la garanzia di un profilo autorevole e d’esperienza, che a differenza dei predecessori ha gestito squadre e vinto trofei ad alti livelli: lo Scudetto al Napoli, due campionati in Russia, oltre alla doppia Coppa Italia in giallorosso. Con la voglia di riscattarsi in un club di prima fascia, dopo una delusione azzurra che si può cancellare solo tornando a vincere. Ieri sistemati tutti i documenti e la firma, oggi alla Continassa ritroverà il figlio Federico, osservatore bianconero dal 2024, in attesa del suo fidato vice Marco Domenichini e il collaboratore tecnico Daniele Baldini.
Quarto allenatore più pagato della Serie A dopo Conte, Allegri e Gasperini — con stipendio da 3 milioni di euro -, Spalletti ha messo d’accordo Damien Comolli, François Modesto e Giorgio Chiellini ma per lui non sarà una passeggiata. Ha accettato la sfida firmando un contratto fino a giugno, con opzione di un anno, la sua nuova avventura in panchina riparte dalla Cremonese. Portare la Juventus al quarto posto è l’obiettivo minimo che gli consentirà di ottenere il rinnovo per un’altra stagione, ma con la rosa a disposizione l’ex ct è convinto di poter riportare la Juve in alto. Forse altissimo, si vedrà. La priorità è rimettere tutti i pezzi al posto giusto, recuperare definitivamente Bremer e Cabal e trovare una collocazione definitiva a Koopmeiners.
Lucio sfrutterà la concorrenza in attacco per ottenere il massimo da Vlahovic, che almeno nelle iniziali gerarchie partirà un passo avanti a David da centravanti titolare, più defilato Openda. E in azzurro ha già avuto modo di confrontarsi con Cambiaso e Locatelli, due giocatori che deve riuscire a riaccendere per rimettere in corsa la Juve. Il primo dopo l’infortunio alla caviglia non è ancora tornato ai suoi livelli. Mentre con l’ex centrocampista del Sassuolo i rapporti si sono incrinati dopo la mancata convocazione nella lista dei 30 pre convocati agli Europei nel 2024, definito “troppo conservativo” dal tecnico. Nessun rancore, si riparte da zero, con la fascia di capitano al braccio, e un ruolo chiave nel cuore del centrocampo bianconero.
GLI SCHEMI
Spalletti è pronto a rispolverare la difesa a quattro con Kalulu, Gatti, Kelly e Cambiaso (che in azzurro con l’ex ct in panchina ha fatto anche l’esterno di centrocampo), in attesa di Bremer e Cabal. A centrocampo Thuram, Locatelli e Koopmeiners, se darà adeguate garanzie. Altrimenti il jolly McKennie. In attacco Vlahovic affiancato da Conceicao (o Zhegrova) e Yildiz, il turco sarà sempre più centrale nei meccanismi offensivi, con la massima libertà tattica. «Ringraziamo Tudor per il suo lavoro — il messaggio del Director of Football Strategy Giorgio Chiellini -, abbiamo preso la decisione condivisa e sofferta di cambiare perché serviva qualcosa di diverso e siamo convinti che questa squadra possa fare un ottimo campionato. Spalletti? Un grande allenatore, con esperienza e un gioco moderno».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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