11.05.2025
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Fashion

«La pelle è il primo campanello d’allarme. Dalla skincare alle creme, ecco la giusta routine di bellezza»


Luminosa, spontanea, parla come un fiume in piena. O, meglio, come un fiume di lava, visto il legame profondo con l’Etna e con la sua terra. Miriam Leone, 39 anni, catanese, non fa mistero della sua bellezza spontanea. Del resto, i suoi esordi la vedono vincitrice del concorso di Miss Italia nel 2008, ma da lì ha spiccato il volo come attrice e come protagonista del grande e piccolo schermo. Da persona che ama lanciarsi in nuove avventure, si è avventurata nel mondo del beauty con una sua linea, Lávika.

Non più solo consumatrice, dunque, ma anche imprenditrice di prodotti per la bellezza. Come e perché è nata questa idea?

«Partendo dal nome. Lávika è un nome di terra, quella da cui provengo, e richiama l’Etna, la mia musa, il mio vulcano, che è lì a ricordarci innanzitutto quanto fuoco ci può essere dentro una persona e la passione racchiusa in noi. Il tutto è nato durante il primo lockdown. Sono sempre stata molto interessata dal mondo della skincare, perché amo curare la mia pelle, tanto più che è anche un’esigenza dal punto di vista lavorativo. Così, la mia facialist, Claudia Ferretti, mi ha iniziato a suggerire trattamenti via videochiamate. Ho cominciato a pensare che avrei potuto condividere questo «tesoro di conoscenza” con più persone possibili».

Cosa mancava?

«La pelle è un organo e quindi sente tutto e trasmette tutto, essendo il punto di contatto fra ciò che abbiamo dentro e ciò che abbiamo fuori. Il suo non stare bene è stato il primo segnale di allarme che mi ha fatto decidere di cambiare molte cose della mia vita. Ho iniziato a praticare lo yoga e a occuparmi della mia alimentazione in modo più sano».

Ha avuto anche lei, come molti, un periodo no con il suo aspetto, quindi?

«Proprio in concomitanza con l’ideazione di Lávika stavo superando un problema della mia pelle, perché diciamo che è un po’ come me: è entrata in crisi diverse volte nel tempo e a seguito di sfoghi non trovavo un prodotto che riuscisse a lenire queste infiammazioni. Quindi, partendo da tale esigenza, ho iniziato a studiare con un laboratorio una linea di prodotti, testata direttamente su di me, e a capire cosa potesse dare comfort al mio volto, molto stressato dai vari set e make-up professionali».

Vediamo spesso le attrici truccate impeccabilmente, ma non è così piacevole?

«Un trucco professionale, che viene applicato alle sei di mattina, riapplicato fino a sera, rende il derma molto provato a fine giornata. Interpretando anche diversi ruoli mi sono resa conto di come le reazioni della mia epidermide fossero spesso legate alle emozioni che viveva il personaggio, o vivevo io attraverso il personaggio. E questi sentimenti in qualche modo influivano creando squilibri sul mio volto».

Come ha risolto?

«Ho incontrato Matteo Pincella, nutrizionista della Nazionale di calcio, ed Hervé Balot, che è il mio maestro di yoga e life sherpa, che mi hanno insegnato a prendermi cura di me stessa e della mia alimentazione. Grazie a loro, soprattutto, ho imparato un nuovo concetto molto bello: quello delle emozioni non digerite, ossia le emozioni che vanno a riflettersi sul nostro aspetto».

E da lì ha deciso di applicare questi principi anche alla cosmesi?

«Mi servivano dei prodotti che fossero made in Italy e che potessero riportare questo collegamento tra le emozioni che trasformano il nostro aspetto, oltre ad avere alla base ingredienti naturali, tanto da poter essere mangiati, volendo. Abbiamo iniziato, così, a sviluppare i nostri sieri, dedicati alle diverse personalità».

Sembra molto ligia nella sua skincare…

«Ne ho sempre avuto grande cura. Credo di essere andata a letto truccata solamente tre volte nella mia vita. Faccio la detersione tutte le sere, ma anche la mattina. Un errore che spesso si commette è proprio quello di non dedicarsi questa attenzione al risveglio, ma di notte si ha un turnover cellulare e se le tossine non vengono eliminate rimangono lì ferme. Detergere il viso la mattina significa renderlo pulito, fresco e cominciare bene la giornata».

Niente errori beauty, quindi?

«Ho usato tanti prodotti sbagliati negli anni, contenenti ingredienti tossici per me o per l’ambiente».

Cosa non manca mai nel suo beauty case?

«Non posso più fare a meno del siero Virtuoso, insieme a Sorbetto, il nostro cleanser, ed Essenza. Si tratta di una lozione studiata appositamente sulla mia pelle, che è iper reattiva».

C’è un prodotto make-up al quale non rinuncia mai?

«Una base illuminante abbinata sempre a una protezione solare altissima. Di solito vado in giro struccata».

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