Moda e Tendenze, ogni martedì
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Los Angeles si prepara a scintillare. Sino al 3 novembre, l’Amoeba Music — tempio leggendario del pop californiano — diventa il palcoscenico di «Masters of Light — Hollywood«, l’ultima incarnazione della mostra itinerante di Swarovski. Un viaggio abbagliante tra moda, cinema e memoria collettiva, concepito sotto la direzione creativa di Giovanna Engelbert e curato dal raffinato sguardo del critico britannico Alexander Fury. «Siamo entusiasti di portare Masters of Light in California come parte della celebrazione per i nostri 130 anni. Essendo l’epicentro globale dell’industria musicale e cinematografica, questo è il luogo ideale per onorare il nostro legame profondo con Hollywood e il nostro ruolo nei suoi momenti più iconici — chiosa Alexis Nasard, ceo della maison — Swarovski continua a essere un protagonista chiave nella cultura pop grazie allo splendore delle nostre diverse attività e siamo orgogliosi di celebrare il nostro patrimonio attraverso questa iniziativa».
La magia degli abiti che hanno fatto la storia
Tra i bagliori e le ombre del mito, l’esposizione si apre con un’icona immortale: l’abito color carne di Marilyn Monroe, quello stesso che, tempestato da 2.500 cristalli, accarezzò la sua silhouette mentre sussurrava il più famoso “Happy Birthday” della storia, dedicato al presidente Kennedy. È un simbolo del glamour — fragile e abbagliante come il cristallo — che cattura per sempre l’attenzione dello spettatore. Poco più in là, la sala «Pop Icons» celebra la metamorfosi luminosa nell’espressione della performance. Le armature brillanti di Beyoncé, i bustier di Madonna, le giacche borchiate di Tina Turner e i capolavori scenici di Lady Gaga compongono un pantheon di dive contemporanee. Ogni costume, impreziosito dai riflessi di Swarovski, è un racconto di potere, energia e femminilità reinventata.

Il dialogo tra moda e cinema
In «Silver Screen Style», il percorso ricostruisce la lunga liaison tra la maison austriaca e la cinematografia: dai set delle produzioni hollywoodiane ai laboratori dove i costumisti dei sogni rendono il cristallo un’emozione visiva.
Gli abiti diventano così lo specchio di un’epoca, simboli silenziosi di un’estetica che continua a evolversi ma non a spegnersi. L’expo culmina con «Mathemagical», un tributo all’arte segreta della lavorazione del cristallo. Qui si rivelano i gioielli di alta moda firmati da Giovanna Engelbert, global creative director del marchio, per il Costume Institute Gala del Metropolitan Museum of Art di New York: creazioni che fondono rigore matematico e alchimia, testimoniando come la precisione possa farsi poesia.
Tra cultura pop e meraviglia
Non manca un tocco di contemporaneità: le figurines in cristallo ispirate ai personaggi Disney e Marvel, rilette come emblemi della pop culture internazionale, e un pop-up store in collaborazione con Erewhon, dove i visitatori possono portare con sé un frammento luccicante, sostenendo al contempo la charity «baby2baby» grazie al ricavato dai biglietti d’ingresso. Con «Masters of Light — Hollywood», Swarovski non festeggia solo un anniversario, ma l’idea che la luce possa trasformarsi in linguaggio universale, capace di attraversare fashion, note, grande schermo e fantasia. «Non c’è luogo migliore di Hollywood per mostrare le storie che ci hanno resi parte della cultura pop per 130 anni e oltre», spiega Engelbert. E così, tra riflessi cangianti e ricordi condivisi, l’itinerario espositivo si tramuta in un inno alla bellezza che non si consuma. Una dichiarazione di stile, ma anche un atto d’amore verso la forza eterna di quella luce che vive, da sempre, negli occhi delle stelle.
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