19.05.2025
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Politics

«La cittadinanza non si regala»



Manovra, Salvini: paghino i banchieri e non gli operai

«Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai». Così il segretario della Lega, Matteo Salvini dal palco di Pontida a proposito delle misure previste dalla prossima legge di bilancio. Salvini ha aggiunto: «Il governo è compatto, è un governo di amici prima ancora di alleati, ovviamente ogni tanto discutiamo» 

Cittadinanza, Salvini: priorità semmai è revocarla a chi delinque

«La ricetta non è regalare cittadinanze, ma ringraziare chi è arrivato da lontano, ed è integrato, ma la priorità è revocare cittadinanza a chi delinque. La cittadinanza è il secondo mazzo di chiavi di casa, se spacci, stupri o uccidi, via la cittadinanza e torna al tuo paese». Lo dice Matteo Salvini, dal palco di Pontida.

Autonomia, Salvini: «Non si torna indietro»

L’autonomia dopo 30 anni «e’ legge dello stato, indietro non si torna». Lo ha detto il leader della Lega dal palco di Pontida. «Gli unici che hanno paura dell’autonomia sono i politici incapaci di sinistra che rubano fiducia e voti da 50 anni», ha concluso.

Vannacci sulla cittadinanza: «Non si regala»

Con la proposta di Forza Italia sulla cittadinanza, che prevede lo «Ius Italiae», «noi non siamo d’accordo, io non sono d’accordo. Io l’ho valutata attentamente e non sono d’accordo perche’ la cittadinanza non si vende, non si regala, non si svende, non si mette su un banchetto del marcato». Lo ha detto l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci a margine del raduno di Pontida. Secondo Vannacci la cittadinanza «si guadagna». E «siccome non c’e’ neanche la reciprocita’ a livello internazionale, — ha aggiunto — con tutte queste nazioni che vorrebbero la cittadinanza italiana, oltre a essere la doppia cittadinanza, perche’ tutto gli stranieri che nascono in Italia hanno la cittadinanza dello ius sanguinis, quindi, non hanno bisogno di un’altra cittadinanza, er quale motivo dovrei dare la doppia cittadinanza? Cos’e’ che spinge?». 

Oltretutto «a questi signori sono garantiti tutti i diritti tranne uno. Per quale motivo si vuole dare la cittadinanza a queste persone?», ha continuato Vannacci. «Le uniche nazioni che hanno lo ius soli sono quelle che hanno basato la loro esistenza sull’immigrazione ovvero Stati Uniti, Canada, Brasile e l’Argentina», ha spiegato Vannacci. Infine, a chi gli ha chiesto in merito ai cori e striscioni contro il vicepresidente Tajani di ieri ha risposto che «la volgarita’ non e’ mai benvenuta».

Orban: se Ue continua a punirci li portiamo davanti a uffici di Bruxelles

 «In Ungheria il numero di migranti è zero, e l’Europa per questo ci punisce con le multe, questa è la vergogna di Bruxelles». Lo dice Viktor Orban, dal palco di Pontida. «Se continueranno a punirci i migranti dall’Ungheria li portiamo davanti agli uffici di Bruxelles, che se li tengano loro», conclude.

Orban: «L’Italia è degli italiani e l’Ungheria degli ungheresi»

 «Non cediamo i nostri paesi ai burocrati di Bruxelles né ai migranti, l’Italia è degli italiani e l’Ungheria degli ungheresi». Lo dice Viktor Orban a Pontida. «Oggi l’Europa -lamenta- è invasa dal mare della politica di sinistra, l’Ungheria è una isola particolare, che sta combattendo da 14 anni contro la sinistra internazionale, con successo». «Noi dimostriamo che la sinistra può essere sconfitta, l’abbiamo fatto 5 volte di seguito. I patrioti riescono a governare il proprio paese con successo», dice. «Noi abbassiamo le tasse a alziamo i salari, noi aiutiamo le famiglie, non permettiamo che il matrimonio sia una barzelletta», assicura.

Open arms, Orban: «Salvini in Ungheria è un eroe, lui patriota europeo»

«Buongiorno popolo di Pontida, festeggiamo Salvini in Ungheria come un eroe, ha difeso i confini e le case degli italiani.

Anzi ha difeso pure l’Europa, meriterebbe una onorificenza e non un processo. Contro Salvini è in corso una vergogna, della sinistra, lui è un patriota europeo». Lo ha detto il premier ungherese, Viktor Orban, ospite a Pontida, salendo sul palco dopo un abbraccio con Matteo Salvini, tra gli applausi.

Vannacci: cittadinanza è quella ereditata da padri con sacrifici

«La cittadinanza è l’eredità che ci siamo guadagnati e che si sono guadagnati i nostri nonni sul Carso e i nostri padri con sacrifici e lavoro avendo poi il diritto di tramandarla ai nostri figli, questa è la nostra cittadinanza». L’ha detto dal palco Roberto Vannacci, l’eurodeputato eletto con la Lega che per la prima volta partecipa al raduno leghista di Pontida. Il generale prima di cominciare a parlare ha ringraziato i leghisti per l’accoglienza dicendo: «E’ con grande rispetto che mi rivolgo a voi». Poi ai militanti e sempre sulla riforma della cittadinanza, ha aggiunto: «Voi se andate in Arabia saudita dopo 5 anni vi sentireste degli arabi? Anche perché non c’è neanche la reciprocità». 

Vannacci: idee esecrabili? Noi qui perché rispettiamo il voto popolare

«Grazie per accogliermi sul vostro sacro suolo, secondo qualcuno siete persone pericolose, che tirano fuori esecrabili idee di tanti anni fa, noi siamo qui perché rispettiamo il voto popolare». Lo dice Roberto Vanacci, generale europarlamentare della Lega, parlando dal palco di Pontida.

Vannacci: «Prendo tessera Lega? Vedremo…»

 «A voi piace molto questa cosa della tessera, vedremo…». Lo ha detto il generale Roberto Vannacci, nel corso della visita agli stand di Pontida, rispondendo a una domanda sulla sua possibile adesione alla Lega, dove è stato eletto da indipendente a Strasburgo, «Un mio partito? Quello lo ho già smentito…».

Corsa al selfie per Vannacci a Pontida

Bagno di folla per Roberto Vannacci tra gli stand della Lega che circondano il pratone di Pontida, nella Bergamasca, poco prima del raduno del partito. Appena arrivato, l’eurodeputato è stato circondato da decine di persone in cerca di un selfie o una stretta di mano. Oltre ai cronisti, che l’hanno scortato fino allo stand dove è in vendita il suo libro ‘Il mondo al contrario’. A chi gli chiedeva se fosse sorpreso da tanta accoglienza, essendo la prima volta che partecipa al raduno, il generale ha risposto: «Ad agosto sono venuto a Pontida per la prima volta. Non mi aspettavo tanto ed è molto bello». Negando che provasse fastidio: «Non è un assedio ma un piacevole momento», ha detto mostrando orgoglioso l’impronta del rossetto che gli lasciato sulla guancia una militante, baciandolo e definendola: «Una medaglia». E su un’eventuale e prossima tessera della Lega, Vannacci ha risposto: «Ne parleremo, vedremo ma ciò non toglie nulla: io sono qua con la Lega e faccio campagna elettorale per la Lega».

A Pontida slogan «Italia non è una’ e ‘giù le mani da Salvini»

Sotto il sole e il pratone infangato per l’umidità della notte, Pontida è pronta ad accogliere il popolo della Lega. E in attesa del leader Matteo Salvini e degli ospiti sovranisti da mezza Europa, per ora nel paesino della Bergamasca dominano gli slogan pro Autonomia e in difesa del segretario, che rischia 6 anni di carcere con l’accusa di sequestro di migranti a Lampedusa. E’ un militante di Viganò Brianza a sommare sulla maglietta — rigorosamente verde — le due istanze di giornata: da un lato la scritta «L»Italia non è una e non lo sarà mai» e dall’altro, «Salvini a processo. L’Italia scivolata nel cesso». Altri girano con una pettorina blu e la scritta ‘Giù le mani da Matteo». Del resto lo slogan dell’edizione 2024 di Pontida è proprio «Difendere i confini non è reato» che tappezza il palco, al centro del pratone. Di lato resta la scritta «Padroni a casa nostra», di memoria bossiana. Tutt’intorno, i gazebo per la raccolta firme per il ‘Capitano’ (per ora una decina di persone in fila), altri che distribuiscono la tessera di socio fondatore del ‘Comitato per la sicurezza dei confini’ o gadget come uno spray anti violenza. Attira le telecamere Michele Leombruno, amministratore leghista che viene da Serracapriola, in provincia di Foggia, vestito con una tuta a strisce bianche e nere simil carcerato e il cartello «Ho votato Lega, arrestate anche me». Nello stand del Veneto i volontari mostrano con orgoglio il nuovo gadget: la spilla di Alberto da Giussano che comprende il leone di San Marco. Poi tre stand attigui che, per par condicio, vendono i libri di Salvini, di Umberto Bossi e la new entry della Lega, il generale Roberto Vannacci. 


A Pontida è ufficialmente iniziata la tradizionale kermesse della Lega, che vedrà la partecipazione del premier ungherese Viktor Orban, il leader dei sovranisti olandesi Geert Wilders. E’ previsto anche un collegamento con Marine Le Pen, ex presidente del Rasssemblement National.

Ci sarà anche il leader dei sovranisti portoghesi di Chega, Andre’ Ventura. A dare il via alla manifestazione c’e’ stato, come ogni anno, un omaggio ai militanti morti nel corso dell’anno, le cui foto si sono succedute nello schermo del palco, accompagnato dalla melodia «Amazing Grace». Inoltre, sono state mostrate le foto delle vittime di Hamas 

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