22.05.2025
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«La chiglia mobile sollevata può essere stata fatale»


I dubbi principali riguardano la chiglia retrattile non abbassata. Ad affermarlo è Leonardo Zuccaro, per vent’anni comandante tra Mediterraneo e Caraibi, già responsabile tecnico del Giornale della Vela e presidente di Marina Dorica ad Ancona.

Perché lo yacht è affondato?

«Premetto: è molto difficile esprimere un giudizio in questa fase perché tutto ciò è successo è singolare. Il fatto stesso che una barca di 56 metri di un cantiere prestigioso affondi è difficile da spiegare. Tra le ipotesi che però sono emerse quella che più prenderei in considerazione riguarda la chiglia retrattile alzata: se fosse stata abbassata avrebbe garantito stabilità».

Ci possono essere spiegazioni alternative?

«Potrebbe esserci stato anche l’urto contro un oggetto, contro uno scoglio. Ma la chiglia sollevata potrebbe essere il fattore principale: la stabilità di una barca di quel genere cambia, il baricentro si alza e di molto. Non credo sia stata una tromba marina, comunque, penso più a un downburst».

È normale quando si è ancorati in rada avere la chiglia retrattile sollevata?

«Mi faccia precisare che stiamo parlando di un equipaggio super esperto, persone che hanno sul groppone migliaia di miglia, ore e ore di navigazione, non sprovveduti. Detto questo, qui c’è un altro nodo: non sappiamo con certezza dove fosse la barca. Di solito la “deriva” sollevata si utilizza quando si deve entrare in un porto che ha un fondale con una profondità che non consentirebbe l’ingresso di imbarcazioni di questo tipo. Se era all’ancora, se era in rada, bisognerebbe capire se c’erano scogli vicini che hanno fatto decidere al comandante di sollevare la chiglia».
 

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