17.05.2025
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Kursk, mille soldati di cui 260 uccisi (secondo Mosca), 50 blindati distrutti. Dall’elicottero russo abbattuto alle altre incursioni, cosa sappiamo


Vladimir Putin l’ha definita «una provocazione su vasta scala». E ha annunciato di aver riunito i vertici della Difesa per discutere le contromosse. Certo è che, al di là delle bellicose dichiarazioni di intenti russe, più o meno dovute, l’attacco ucraino nella regione occidentale russa di Kursk potrebbe segnare una svolta nel conflitto tra i due Paesi. Mosca ha accusato i militari di Zelensky di aver colpito anche edifici civili e ha ordinato ai cittadini di evacuare la zona. L’artiglieria e l’aeronautica sono state schierate in massa per respingere l’offensiva che, finora, secondo i funzionari russi è costata la vita a cinque persone, oltre al ferimento di altri 24 civili, 13 dei quali ricoverati in ospedale.   

L’attacco

L’Ucraina, dal canto suo, non ha ammesso l’attacco. Almeno non del tutto: una fonte di Kiev avrebbe riferito all’Afp dell’abbattimento di un elicottero russo proprio nei cieli di Kursk, ad opera di un drone ucraino. E anche Mykhailo Podolyak, braccio destro di Zelensky, ha fatto qualche allusione sui social agli attacchi, pur senza menzionarli direttamente, chiarendo che Mosca per prima aveva usato «le sue regioni di confine impunemente per massicci attacchi aerei e di artiglieria».

La guerra dei numeri

Ovviamente, anche l’attacco di Kursk ha scatenato la solita guerra dei numeri. Per Mosca infatti si sarebbe trattato di una sorta di operazione boomerang con  le truppe di Kiev che avrebbero perso 260 soldati e 50 blindati, tra cui sette carri armati. Informazioni impossibili da verificare. 

Kursk si trova proprio di fronte alla regione ucraina nord-orientale di Sumy ed è stata sottoposta a regolari bombardamenti da quando il conflitto è iniziato nel febbraio 2022. Ci sarebbe stato anche uno scontro a terra tra truppe ucraine e russe nella periferia di Sudzha, a 8 chilometri dal confine, con i soldati del Cremlino che hanno avuto la meglio. 

Sarebbero diverse ormai le sortite ucraine in territorio russo, sia per mano dei soldati di Zelensky che ad opera di unità russe antiregime che combattono a sostegno di Kiev, come il Corpo dei Volontari Russi e la Legione della Libertà di Russia. Nel mirino in particolare la regione russa di Belgorod che ha dichiarato lo stato di allerta in una quindicina di villaggi vicini alle zone di confine, nel mirino delle bombe ucraine dalla fine di luglio.

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