10.05.2025
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Science

K2-18b, scoperte possibili tracce di vita sul pianeta a 124 anni luce dalla Terra: lo studio


Tracce di vita a 124 anni luce dal nostro pianeta. Questa la scoperta di un gruppo di scienziati che lavorano al telescopio spaziale James Webb, che hanno ottenuto quelli che definiscono «i segnali più forti mai ottenuti» di vita al di fuori del nostro sistema solare. Quelle trovate su K2-18b — questo il nome del pianeta — sarebbero infatti prove più che convincenti, basate sul rilevamento di impronte chimiche di due composti che, qui sulla Terra, sono noti proprio come prodotti dalla vita. 

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Le prove

Secondo quanto ripostato dal «The Guardian», a suscitare l’entusiamo dei ricercatori è stata la scoperta di due gas chiamati dimetilsolfuro (o DMS) e dimetildisolfuro (o DMDS), generati sulla Terra da organismi viventi, principalmente da forme di vita microbica come il fitoplancton marino o le alghe. Un fatto, questo, che non costituirebbe una vera e propria prova di attività biologica aliena, ma piuttosto di una possibile «bioforma», ovvero un indicatore di un processo biologico. Secondo Nikku Madhusudhan, astrofisico dell’Università di Cambridge che ha guidato le osservazioni, «questa è la prova più forte finora di un’attività biologica al di fuori del sistema solare». Ma nonostante l’entità della scoperta, gli scienziati invitano alla prudenza: «Siamo molto cauti. Dobbiamo interrogarci sia sulla reale esistenza del segnale, sia sul suo significato», ha aggiunto l’astofisico.

K2-18 b, cos’è e dove si trova

Situato nella costellazione del Leone, K2-18 b ha una massa quasi nove volte superiore a quella della Terra e un diametro circa 2,6 volte più grande. Nonostante la grande distanza dal nostro pianeta, gli scienziati sono riusciti infatti a stimarne le dimensioni, la densità e la temperatura, e sondarne la composizione chimica, seguendolo nei suoi spostamenti davanti alla sua stella madre — una nana rossa fredda grande meno della metà del Sole — e misurando la luce stellare filtrata attraverso la sua atmosfera. 

I risultati degli scienziati

Pubblicati su The Astrophysical Journal Letters, i risultati suggeriscono concentrazioni di DMS, DMDS o entrambi migliaia di volte superiori a quelle terrestri. I risultati sono riportati con un livello di significatività statistica «tre sigma» (una probabilità dello 0,3% che si siano verificati per caso), sebbene questo non sia sufficiente a raggiungere lo standard per le scoperte in fisica. «Il segnale è arrivato forte e chiaro», ha detto Madhusudhan. «Se riusciamo a rilevare queste molecole su pianeti abitabili, è la prima volta che ci riusciamo come specie. È incredibile che sia possibile».

La scoperta del pianeta 

Scoperto nel 2015, K2-18b aveva attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale soprattutto dopo il 2019, quando fu rilevata la presenza di vapore acqueo nella sua atmosfera. Ulteriori osservazioni con il telescopio spaziale James Webb avevano rivelato tracce di anidride carbonica e metano, ma era stata la possibile presenza di dimetil solfuro a scatenare la curiosità e l’eccitazione della comunità scientifica internazionale. K2-18b è classificato come una “super Terra”, più grande del nostro pianeta ma significativamente più piccolo di giganti gassosi come Nettuno.

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