20.05.2025
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Economy

Italia, boom di turisti ad agosto: spenderanno oltre 24 miliardi


Dopo due mesi lievemente sottotono, soprattutto viste le difficoltà del turismo degli italiani in patria (-0,8% rispetto al 2023), ad agosto sarà boom di presenze tra le spiagge e le strutture ricettive del Belpaese. Secondo le previsioni di Fipe, la federazione dei pubblici esercizi guidata da Lino Enrico Stoppani, nel mese ci saranno 84,1 milioni di presenze di visitatori italiani e stranieri, per una spesa complessiva di oltre 24 miliardi di euro, in crescita di circa 5 miliardi sulla media giugno-luglio.

Di questi 24 miliardi, 4,8 saranno spesi solo per mangiare fuori. Ma la spinta maggiore, come già previsto da Federturismo e Assoturismo, arriverà principalmente dagli stranieri (+4% rispetto al 2023). Complessivamente sono 216 milioni le prenotazioni dei non italiani nel nostro territorio dall’inizio della stagione a fine agosto. La spesa turistica nel trimestre giugno-agosto, tra connazionali e stranieri, dovrebbe poi arrivare a 62 miliardi, di cui 11,7 per mangiare fuori, tra bar, chioschi e ristoranti.

IL FABBISOGNO

Al netto delle difficoltà del turismo interno, secondo Fipe, nel post-pandemia, si stanno affermando nuove abitudini di viaggio. Ad esempio, rispetto al passato, diminuisce l’incidenza dei cosiddetti “week-end mordi e fuggi”, mentre aumenta quella delle vacanze con almeno 4 notti fuori. Il 79,3% dei viaggi per vacanza degli italiani ha come meta una località italiana (era il 76,3% nel 2023), mentre il restante 20,7% è diretto all’estero. Cresce poi la tendenza ad organizzare da soli i viaggi: il 73,8% opta per il “fai da te” contro il 45,4% del 2019. Rispetto al periodo pre-pandemia, però, esplodono i prezzi. Gli alloggi costano il 55,7% in più (+4,9% sul 2023), bar e ristoranti il 18,7% in più (+3,1% sul 2023) e i pacchetti vacanza il 15,6% in più (+13,8% sul 2023). Per non parlare dei trasporti: gli aerei costano il 152,9% in più rispetto al 2019 (anche se il prezzo è calato del 10% in un anno), le navi il 17% in più (-9,8% sul 2023) e i treni il 18% in più (+9,3% sul 2023). «I numeri del turismo di quest’estate — spiega Luciano Sbraga, direttore del Centro studi di Fipe Confcommercio — sono complessivamente positivi e possono spostare di qualche decimo di punto la crescita del Pil di fine anno, avvicinandola all’1%. Ma rimane la difficoltà delle aziende nel reperire i lavoratori stagionali. Il fabbisogno tra luglio e settembre per i settori turistico, balneare e ricreativo è di oltre 270mila lavoratori, di cui 204mila nella ristorazione: un’azienda su due fatica a trovarli (il 60% tra gli stabilimenti), con un possibile “buco” che arriva a comprendere la metà di questa forza lavoro necessaria».

«Per risolvere la situazione — aggiunge — bisogna migliorare la conciliazione lavoro-vita privata, anche se l’orario di lavoro è già stato ridotto, aggiornare il personale e fidelizzarlo. Certo il trend demografico non ci aiuta: ci servono per lo più giovani e ne abbiamo persi 3 milioni in 20 anni». «L’industria turistica – risponde Monja Caiolo, segretaria nazionale Filcams Cgil — è in costante crescita e quest’anno rappresenta il 10% del Pil: dati in contrasto con la carenza di personale lamentata, che semmai dipende da condizioni di lavoro negative e retribuzioni basse. Non tutti i contratti turistici sono stati rinnovati e il 70% degli addetti ha forme di lavoro irregolare». «Serve — aggiunge Samantha Merlo, segretaria nazionale Uiltucs – redistribuire la ricchezza, anche incentivando di più gli accordi di secondo livello e fare una programmazione stabile degli orari di lavoro».

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