«L’Irlanda del Nord e’ alla nostra portata. Servirà una grande partita ma ce la possiamo giocare. È una squadra fisica, con una mentalità che non molla mai, però dobbiamo giocarcela. Lo sto dicendo da tre mesi, sapevamo che dovevamo passare dai playoff, sapevamo che il nostro percorso era un percorso che prevedeva che dovessimo migliorare e per questo, guardiamo con fiducia in avanti». Così il ct azzurro Gattuso ha commentato il sorteggio dei playoff mondiali.
Ha poi aggiunto che: «Gli stage? Non sta a me decidere, io faccio l’allenatore, abbiamo chi si occupa di queste cose. Normale che più giorni disponibili abbiamo per stare insieme e meglio è perché siamo all’11/a giornata e ci rivedremo alla 30/a con i giochi già quasi fatti. Però io devo pensare a come stare a contatto con i giocatori, guardarli negli occhi e parlarci, non solo di calcio. E speriamo di riuscire a fare le cose nel verso giusto»,
Il modulo
Alla domanda sulle possibili scelte tattiche, il Ct Gattuso ha risposto che «Il problema non è tattico, tutti i moduli hanno i pro e i contro ma il problema non è quello. In questo momento dobbiamo lavorare sulla nostra fragilità perché abbiamo dimostrato che quando facciamo le cose fatte bene siamo competitivi.
Non ti puoi permettere di commettere errori come contro la Norvegia, la mia priorità è quella ed è un problema mio riuscire a migliorare questo aspetto, per il resto avremo tempo. Adesso studieremo gli avversari e come affrontarla e dopo vediamo di fare meno danni possibili».
Il caso Chiesa
Il Ct Gattuso ha poi risposto nuovamente sul caso Chiesa, che attualmente non sembrerebbe intenzionato a tornare in Nazionale: «Sapete bene qual è il problema: io Chiesa lo chiamo a ogni convocazione, il problema non è Gattuso o il suo staff che non lo vedono, ma il problema ce l’ha lui, non noi. Mi fate sempre la stessa domanda e io rispondo sempre allo stesso modo
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