LA GIORNATA
ROMA Sulla carta un pacchetto di progetti per l’Africa dal valore di 1,2 miliardi. Ma per Giorgia Meloni soprattutto «un patto tra nazioni libere che credono nei valori di dignità lavoro, libertà». Investimenti in infrastrutture ferroviarie, digitale e agricoltura, con particolare riguardo alla filiera del caffè: sono undici gli accordi siglati ieri a Villa Pamphili, in occasione del vertice organizzato da Italia e Ue sul Piano Mattei e il Global Gateawy, la strategia della Commissione per mobilitare investimenti in infrastrutture globali. Padrona di casa la premier che ha presieduto, con Ursula von der Leyen, l’iniziativa che ha riunito autorità africane da Angola, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania e Zambia, e i vertici delle istituzioni finanziarie internazionali (il Fondo Monetario Internazionale, il Gruppo della Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo e la Africa Finance Corporation). Sui tavoli di Roma e Bruxelles, anche una proposta per ridurre il debito dei paesi africani.
GLI ACCORDI
Al centro di quattro delle intese ratificate, il corridoio di Lobito, il progetto di sviluppo ferroviario, che collegherà le regioni dell’Africa meridionale ricche di risorse e prive di sbocco sul mare ai mercati globali, compresa l’Europa. Progetto che d’ora in poi potrà contare — tra le altre cose — su un finanziamento da parte di Cdp, con garanzia Sace, in favore di Africa Finance Corporation e contributi a dono della Commissione europea in favore dell’Angola. Con l’annuncio, da parte di von der Leyen, di un ulteriore miliardo da destinare all’infrastruttura. Al secondo punto, l’agricoltura e lo sviluppo di filiere resistenti al clima. Nell’elenco delle iniziative, anche una che rafforzerà il settore del caffè dell’Africa orientale attraverso l’integrazione regionale e il coinvolgimento del settore privato italiano. Promossa dalla Farnesina e sostenuta dall’Unido — con Cdp e partner multilaterali — l’operazione esplorerà la possibilità di introdurre regimi assicurativi per rafforzare la resilienza. Dal vertice arriva anche una spinta all’estensione all’Africa orientale del Blue-Raman, l’infrastruttura di Sparkle di cavi di comunicazione intercontinentale in fibra ottica. E poi, il progetto Rise, con un contributo di 137 milioni per mobilitare investimenti privati in settori chiave come la connettività digitale, le energie rinnovabili e i trasporti nell’Africa subsahariana. Due accordi toccano anche l’Ai hub for sustainable development, — l’iniziativa nata in ambito G7 per applicare soluzioni di intelligenza artificiale ai settori prioritari del Piano Mattei — che ieri ha aperto ufficialmente i battenti a Roma presso la sede del Programma delle Nazioni unite per lo sviluppo (Unpd). Per l’hub, nel dettaglio, è stato firmato un memorandum d’intesa per la collaborazione tra ministero delle Imprese e del Made in Italy e Microsoft e un secondo per la partecipazione della Commissione europea al Consiglio direttivo dell’Hub.
LO SFORZO SUI CONTI
Lo sguardo è puntato al futuro e a quello che resta il problema più difficile da risolvere: il debito nelle nazioni africane. «Annuncio che stiamo lavorando a un’iniziativa concreta per affrontare la questione del debito delle nazioni africane, tema centrale per lo sviluppo del continente che, se non affrontato adeguatamente, rischia di vanificare tutti gli altri sforzi», ragiona Giorgia Meloni durante le dichiarazioni alla stampa. L’iniziativa, ha spiegato, prevederebbe di «convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le nazioni meno sviluppate, secondo i criteri della Banca Mondiale, e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito meno basso». L’intera operazione dovrebbe permettere di convertire in progetti di sviluppo da attuare in loco circa 235 milioni di euro di debito. «Rafforzando l’Africa si rafforza l’Europa» la convinzione di Meloni, la cui strategia mira a eliminare «a monte» le cause dell’immigrazione. Un punto su cui pure von der Leyen sembra concordare: la soluzione a questa sfida, ha detto la presidente della Commissione, «risiede nella prosperità in Africa».
Valentina Pigliautile
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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