Nell’elenco ci sono alcuni giganti della farmaceutica, i big del settore (Aboca, Bonomelli i più noti), ma anche aziende più piccole che già nel nome dimostrano lo stretto collegamento dei loro prodotti con la natura: Erbavita, vicino Rimini, Farmaverde che a Udine usa aceto di mele o aglio, Naturando che col mirtillo o il biancospino aiuta il nostro organismo a stare meglio. Sono poco più di 200 le aziende che danno vita a Integratori&Salute, l’associazione dei produttori di integratori alimentari, la maggiore a livello europeo in termini di fatturato e rilevanza di mercato.
L’Italia ha la leadership in termini di innovazione di prodotto e know how. «Del resto — spiega Germano Scarpa, presidente dell’associazione — la ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale sono valori portanti per gli italiani e, negli ultimi tempi, hanno assunto ancora più rilevanza».
I NUMERI
Ulteriore prova del legame con la natura e l’agricoltura è l’adesione di Integratori&salute all’Unione Italiana Food. Proprio l’Uif, sulla base dei bilanci approvati dalle aziende, ha elaborato i dati del settore che fanno dell’Italia il leader europeo (col 26% del fatturato totale), seguita da Germania (19%) e Francia (15%). Nel 2023 il fatturato ha toccato i 4.450 milioni di euro e le vendite in quantità hanno superato le 299 mila tonnellate.
Il canale di vendita di gran lunga prevalente è quello delle farmacie, con un valore di 3.538 milioni di euro, pari al 77,9% del totale, seguito a grande distanza dalla grande distribuzione (con una incidenza dell’7,7%), parafarmacie (7,6%), online (6,9%).
In farmacia, come segmento leader di mercato, si confermano i probiotici, con 537,3 milioni di euro, che rappresentano una fetta dell’15,2% del mercato. Al secondo posto, i sali minerali, con 335,2 milioni di euro (con un’incidenza del 9,2% e una crescita del +2,7% sul 2022). In terza e quarta posizione vitamine e tonici, con quote superiori al 6%.
«In Italia, il settore degli integratori alimentari è altamente regolamentato e innovativo e si distingue per i suoi standard qualitativi elevati e la ricerca avanzata e continua», afferma Arrigo F. G. Cicero, presidente della Società italiana di nutraceutica. Stando ai dati di Future Concept Lab, nell’ultimo anno quasi 30 milioni di italiani adulti hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 li hanno usati nel corso della propria vita.
Si tratta – precisano a Integratori&Salute — di un consumo consapevole: prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano infatti al consiglio dei professionisti della salute: in primis al medico (48,4%), seguito dal farmacista (36,3%).
Il punto di forza per le aziende e le start up alla ricerca di finanziamenti è la giovane età dei consumatori, quindi la fidelizzazione di un pubblico che può restare a lungo. I nativi digitali (o Millennials) tra i 29 e i 35 anni apprezzano più di ogni altra generazione (33%). Sono orientati al problem solving: l’83,3% dichiara di usare integratori alimentari, per riequilibrare la dieta, bilanciare l’alimentazione e integrare vitamine e proteine. Praticano attività fisica e movimento più di tutti (il 23,7% rispetto alla media del 20,8%) e per quanto riguarda l’alimentazione, dichiarano di voler controllare le calorie, gli zuccheri, i grassi.
LA SFIDA
Per le imprese la nuova sfida è individuare nella ricca biodiversità italiana gli estratti vegetali migliori anche in campo dermatologico. Parliamo, per esempio, del resveratrolo e della polidatina (della stessa famiglia dei polifenoli che caratterizzano la qualità dell’olio extravergine d’oliva) sull’acido ialuronico idrolizzato.
«In questo filone di ricerca — afferma Scarpa — il nostro Paese è in prima linea». Sono state infatti sviluppate e applicate numerose tecnologie per migliorare la bioaccessibilità e la biodisponibilità di sostanze altrimenti poco utilizzabili da parte dell’organismo, come l’antiossidante astaxantina (dalla microalga spontanea o coltivata Haematococcus pluviali), gli estratti del comunissimo carciofo o la berberina (dai cespugli spinosi della famiglia Berberis).
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