«La felicità ha un nome, una data e un peso che non vediamo l’ora di scoprire». Per Karima El Marough, nota ai più con il nome di Ruby Rubacuori, la ragazza marocchina che per anni è stata al centro delle vicende giudiziarie che avevano come protagonista Silvio Berlusconi, la felicità sta nella sua nuova vita con Daniele Leo, con il quale nel 2011 ha avuto la sua prima figlia, Sofia, e a cui sta per dare anche un fratellino o una sorellina. La giovane marocchina ha pubblicato sui social una foto in cui è in attesa del secondo figlio.
«Ti aspettiamo amor», ha scritto. Lasciatesi alle spalle i processi, da diverso tempo ha intrapreso una nuovo percorso. Un momento di felicità per la coppia che, dal punto di vista lavorativo, sembra abbia dovuto affrontare una serie di difficoltà.
La clinica di bellezza in crisi
Karima, infatti, nel 2023 aveva deciso di darsi all’attività imprenditoriale, aprendo una società insieme al compagno la Kgd srl, tramite la quale ha aperto a Genova, città in cui vive, un ambulatorio specialistico per la chirurgia plastica e ricostruttiva, che ha preso il nome di Clinical Medical Beauty Genova. Era piuttosto prevedibile che gli inizi dell’attività non fossero brillanti, ma l’obiettivo era quello di massimizzare i risultati, però le cose non sarebbero andate poi così bene. Stando a quanto riportato da Open, infatti, il fatturato della clinica dal 2023 sarebbe cresciuto passando dai 208.751 euro del 2023 ai 293.238 euro del 2024, non uno slancio incredibile se si pensa che la struttura il primo anno è stata aperta solo otto mesi. A conti fatti, però, non c’è stata alcuna perdita dal punto di vista del bilancio, sebbene l’utile sia stato di soli 131 euro. A spiegarne i motivi è stata proprio la 32enne marocchina, come scritto nella nota integrativa al bilancio di Kgd srl, secondo cui anche il conflitto tra Russia e Ucraina abbia influito sull’andamento del suo business:
«L’elevata inflazione unita all’incertezza dell’andamento economico ha portato ad uno scenario macroeconomico piuttosto critico.
A questo si somma il perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina. L’avversa congiuntura economico-sociale derivante dallo scenario macroeconomico ha avuto alcuni effetti sulla gestione aziendale». Si aggiunge, poi, un’ulteriore considerazione: «si sta ancora cercando di ottimizzare l’equilibrio finanziario, dovuto ai grossi investimenti effettuati per intraprendere questa attività, e quindi il risultato economico è inferiore alle aspettative, ma si è fiduciosi per il futuro, vista la crescita che l’azienda sta effettuando in tempi brevi».
Chi è Karima El Mahroug, l’ex Ruby Rubacuori
Ora 32enne, Karima El Mahroug è stata per anni al centro di un vero e proprio bombardamento mediatico, conosciuta con il nome di Ruby Rubacuori che aveva scelto a 17 anni quando, arrivata in Italia dal Marocco, aveva iniziato a lavorare come ballerina in un nightclub. In quegli anni il suo nome fu associato a quello di Silvio Berlusconi, allora premier, che fu accusato di averla pagata per offrire prestazioni sessuale durante le feste organizzate nella sua vita ad Arcore, passate alla storia come «Bunga-Bunga». Entrambi hanno sempre negato le accuse, il Cavaliere su assolto, ma questa vicenda, come ha raccontato al New York Times in un’intervista: «Mi ha rovinato la vita», nonostante lei stessa abbia sempre ammesso di aver preso parte ai suddetti festini e di aver ricevuto circa 40mila euro e anche dei gioielli, ma di non essersi prostituita e di aver accettato quei soldi solo perché ne aveva bisogno.
L’arresto per furto
Di processi di cui è stata parte attiva, ce ne sono stati tre, e la sua vita è cambiata in maniera definitiva il 27 maggio 2010 quando fu arrestata con l’accusa di furto, non era un caso isolato, dal momento che altre volte le era capitato di trovarsi di fronte alla polizia, per poi essere affidata a centri di accoglienza, dai quali puntualmente scappava, dopo un’infanzia piuttosto difficile da una famiglia che aveva lasciato a 12 anni. Quella volta, però, fu rilasciata perché dal suo lavoro di ballerina aveva «guadagnato» conoscenze influenti, tra cui quella di Silvio Berlusconi che, infatti, si adoperò in prima persona per farla liberare, chiamando un funzionario di polizia e dicendo che la ragazza era la nipote di Hosni Mubarak, presidente egiziano, con cui il Cavaliere all’epoca dei fatti era convinto che vi fosse un legame di parentela.
Dopo l’arresto e la liberazione, passarono alcuni mesi e Karima si ritrovò in un centro d’accoglienza, quando la storia di quanto era accaduto divenne pubblica, il suo nome divenne emblema dello scandalo e al NY Times ha ricordato: «Sono stata etichettata come una prostituta minorenne. E questa è un’etichetta che ti porti dietro per sempre».
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