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Gli Angeli sono tornati in passerella. Dopo cinque anni Victoria’s Secret ha rilanciato il suo iconico fashion show, stoppato nel 2019 al culmine dell’ondata body positive. E infatti questo ritorno a New York, fatto soprattutto per rilanciare l’hype intorno al marchio di lingerie che negli anni Duemila lo portò sulla cresta dell’onda (e la cui mancanza ha fatto registrare una picchiata delle vendite), è in versione rivisitata e, come dicono gli esperti «woke».
Victoria’s Secret torna a sfilare dopo 5 anni: la location, Gigi Hadid e Tyra Banks in passerella, la performance di Cher e la body positivity. Cosa sappiamo
Gigi e Bella Hadid, Vittoria Ceretti, la trasngender Valentina Sampaio ma anche le modelle plus size Paloma Helsesser e Ashley Graham, nonché le special guest Kate Moss, Tyra Banks (tornata a sfilare dopo 19 anni) e Carla Bruni a rappresentare le «over»: la sfilata si è aperta a più taglie e a più età per cercare di rappresentare una sensualità diversa da quella proposta anni fa, e da molti giudicata «tossica».
Victoria’s Secret, la sfilata a New York
C’erano le ali, c’erano le piume, c’erano i babydoll e i completi di pizzo trasparente: proprio come negli anni del boom nei quali il brand diventò l’emblema della donna sexy, sicura di sè e del proprio fisico.
Storicamente per essere pronte per lo show le modelle digiunavano per settimane: qualcuno ancora ricorda quando nel 2017 Bianca Balti, all’epoca 33enne venne «bocciata» ai casting. E in effetti all’epoca non erano molte le modelle over 30 a solcare le passerelle. Ma siamo nel 2024 e la musica è diversa: sulle note di I love rock ‘n roll compare Kate Moss, 50 anni compiuti a gennaio, ma anche Carla Bruni, 56 anni, e Tyra Banks, anche lei cinquantenne, torna a solcare il catwalk dopo 19 anni. In loro compagnia anche Cher, la star della serata, 78 anni.
Ma sarà vera body positivity? L’impressione è da una parte che lo show sia una sfilata di politically correct, fatta per includere tutte quelle che, di fatto, andavano incluse (leggi plus size, over e gender fluid). D’altra parte, in molti sui social sottolineano la mancanza di quel guizzo che rendeva l’appuntamento iconico: poco sfarzo, pochi outfit «pazzi» e addirittura qualche pigiama (orrore!). C’è chi parla addirittura di applausi registrati e — e qui veniamo al dunque — si lamenta delle plus size che non rappresentano la perfezione che, al netto dei lati tossici, lo show faceva sognare.
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