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il voto il 23 e 24 novembre


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Si parla di mini election day per Puglia, Campania e Veneto. In Campania, si voterà il 23 e 24 novembre. Il presidente uscente Vincenzo De Luca firmerà entro domenica il decreto di indizione. Intanto in Puglia e in Veneto si discute sulla possibilità di far coinciderle con la Campania. Nel “tacco d’Italia” si aspetta il decreto di di indizione del presidente Michele Emiliano, mentre in Veneto Salvini si augura che “si voti negli stessi giorni”, anche perché sarebbe ultima data utile secondo lo Statuto regionale. La norma prevede infatti che le consultazioni elettorali si tengano entro 60 giorni dalla fine della legislatura.
Mentre si completa così il quadro delle date per le sette regioni chiamate al voto, nel centrodestra non c’è ancora un accordo sui candidati. Nonostante il pressing della Lega per arrivare a Pontida con la candidatura di Alberto Stefani in Veneto, le tre regioni restano senza nomi ufficiali da parte della coalizione guidata da Meloni, Salvini, Tajani e Lupi. Da qui la scelta di non imporre tempi ristretti: “Contiamo di chiudere bene la partita delle regionali dopo il raduno di Pontida”, ha dichiarato il segretario della Lega. L’appuntamento leghista è fissato per il 20 e 21 settembre. Il weekend successivo, il 28 e 29 settembre, sarà invece il momento dell’election day delle Marche, dove il presidente uscente, il meloniano Francesco Acquaroli sfiderà l’eurodeputato dem Matteo Ricci. Non è escluso infatti, che i candidati della Puglia, della Campania e del Veneto arrivino solo dopo le elezioni marchigiane. Non a caso, in questi giorni il centrodestra, dalla premier ai suoi vice, è ad Ancona per il rush finale della campagna, puntando a replicare il modello che ha portato all’elezione del sindaco di Ancona, Daniele Silvetti. Parallelamente, a Pesaro è previsto il palco per Elly Schlein e per il candidato del campo largo, in un contro-comizio che sottolinea la competizione serrata. Secondo alcuni, Meloni prima di svelare le proprie carte stia valutando perché se Acquaroli dovesse perdere nelle Marche e i candidati in Campania, Puglia e Veneto fossero espressione di alleati, Fratelli d’Italia rischierebbe di non avere alcun presidente.
Il Veneto resta il nodo più complesso. Storica roccaforte della Lega, fa gola a Fratelli d’Italia, forte dei consensi in crescita. Il Carroccio, però, non intende arretrare e punta su una candidatura di continuità, quella del segretario della Liga Veneta, Alberto Stefani, figura molto vicina a Salvini. E mentre il Veneto se la contende il centrodestra, cosciente dei maggiori consensi, in Campania e Puglia, invece, la partita appare più favorevole al centrosinistra, che in queste regioni ha sempre prevalso. Il 23 e 24 novembre potrebbe dunque configurarsi come un election day dal bilancio “uno a due”: Roberto Fico, in campo già da luglio, corre in Campania.

Il candidato in pole per la coalizione di Meloni è Edmondo Cirielli, anche se Forza Italia spinge per una figura civica. In Puglia il campo largo punta su Antonio Decaro, definito “mister 500mila preferenze”. Sono stati fatti diverse proposte, da Mauro D’Attis a Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute e vicino alla premier, ma sono rimaste tutte in stanby.


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