18.08.2025
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Politics

il confronto tra stakanovisti e assenteisti


C’è chi (ma non sono moltissimi) sfiora il 100 per cento di presenze. E chi, dall’inizio della legislatura a oggi, tra gli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama si è avvistato solo in un pugno di occasioni. Passato il giro di boa della legislatura, con la politica in vacanza e le aule del Parlamento chiuse per ferie, si aggiorna la classifica dei deputati e senatori più «presenzialisti» o, viceversa, di quelli che nei palazzi della politica si fanno vedere solo per le grandi occasioni. Con l’eccezione dei ministri, assenti giustificati dato il loro ruolo di governo: lo stesso vale per la premier, Giorgia Meloni, che è anche deputata. 

Gli stakanovisti

Partendo dall’alto, tra gli «stakanovisti» di Montecitorio svetta Alessandro Battilocchio, di Forza Italia.

Che alla Camera vanta 14.334 voti, pari al 99,95% delle presenze. Un fedelissimo dello scranno parlamentare, al punto che nei tabulati che registrano i politici presenti in aula al momento delle votazioni (oppure quelli assenti, distinguendo i casi di missioni, malattie o altri impedimenti) non risulta mai assente per missione, ossia lontano dal Parlamento ma, per così dire, «giustificato». Al secondo posto c’è Marco Grimaldi, di Avs, che ha partecipato al 99,87% delle votazioni registrate durante la legislatura. Medaglia di bronzo per il meloniano Andrea Tremaglia di FdI, che raggiunge quota 14.249 voti in aula. 

Passando al Senato, il numero di eletti che frequentano assiduamente l’aula sale (forse perché Palazzo Madama riesce di solito a concentrare le votazioni in meno giorni della settimana). In questo caso, gli stakanovisti che si avvicinano al 100% di presenze sono circa una ventina. A cominciare dal leghista Giorgio Bergesio (con un tasso del 99,99% di voti) e, qualche posizione sotto, dal capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo. Ma si avvicinano all’en plain pure i meloniani Paola Ambrogio, Sergio Rastrelli e Costanzo Dalla Porta. 

I meno partecipi

E gli «assenteisti»? Alla Camera, a far registrare il minor tasso di partecipazione alle votazioni sono il fondatore della Lega, Umberto Bossi, lontano da Roma per ragioni di salute e per questo fermo a tre sole votazioni dal 2022. Lo segue l’imprenditore ed editore Antonio Angelucci, eletto nelle file della Lega, mentre al terzo posto c’è Marta Fascina, l’ex compagna di Silvio Berlusconi: la deputata forzista ha presenziato a 835 voti a Montecitorio, mentre era assente agli altri 13mila. 

Le presenze dei leader

E i leader di partito? Esclusa la premier e i suoi vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini (tutti giustificati dagli incarichi ministeriali che ricoprono), i più presenti si dimostrano Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs, con più di 9mila voti ciascuno all’attivo. Elly Schlein ne ha 3.177, pari al 22,15% delle presenze. Ma la segretaria dem fa un po’ meglio di Giuseppe Conte: il presidente pentastellato dal 2022 ha votato il 20,54% delle volte. Meno presente Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, con un carnet di 2.466 voti. Mentre Matteo Renzi e Carlo Calenda, entrambi senatori, assommano il primo oltre 4mila presenze, il secondo 3.471.   


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