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il «ciao come stai?» di Meloni a Schlein (ma il disgelo non arriva). Le battute con la moglie di Bonelli


Toc Toc. Vestito a campana color carta da zucchero, rigorosamente accompagnato da tacco “anti-affondo”, Giorgia Meloni non manca l’appuntamento al Quirinale per la festa della Repubblica. Dopo l’esecuzione dell’inno nazionale, la premier attraversa i giardini del Colle concedendosi un bagno di folla, tra selfie, saluti e strette di mano. Dietro di lei la sorella Arianna e l’immancabile Patrizia Scurti, ombra della presidente del Consiglio da 20 anni e stratega del saper fare di necessità virtù: le allunga un bicchiere d’acqua tra la folla, prende appuntamenti e segna numeri di telefono, scatta foto alla presidente del Consiglio in assenza del fotografo ufficiale di Palazzo Chigi. Meloni è stanca, lo ripete più volte, ma millanta buonumore. Nonostante confessi «sto come una pazza» a chi, lungo la strada costellata di abiti in seta e borsette griffate, prova a sondare il suo stato d’animo.

La campionessa olimpica Manuela Di Centa le esprime solidarietà per le minacce social che hanno colpito la figlia, pochi metri più in là Matteo Salvini, con la compagna Francesca Verdini al seguito, fa i conti con lo stesso livore della Rete, nel mirino la piccola Mirta, figlia del vicepremier. Meloni si imbatte in Angelo Bonelli, mima il “toc toc” con cui il leader di Avs assieme a Nicola Fratoianni — in un video affidato ai social — invita i cittadini al voto del referendum dell’8 e 9 giugno. Bonelli sorride sornione, presenta alla premier la moglie. «Mi dovete invitare per un gelato…», la saluta Meloni, raccogliendo un «non mancheremo». Ma quando i cronisti le chiedono del referendum, lei chiude il discorso con un «ma nooooo», e tira dritto verso la terrazza del Quirinale, dove l’attende il “privé” con le più alte cariche dello Stato. Lungo il sentiero, dove corre il rischio di un inciampo tra il vialetto e il prato inglese, incrocia la leader dem, Elly Schlein. La segretaria del Pd ha quasi un sussulto, come di chi incontra il vicino di casa a cui si è rigata la macchina il giorno prima. La premier lesta allunga la mano per prima con un «buonasera, come stai?», «Ciao presidente, bene grazie», replica secca Schlein. Fine scena, tutto qui. Meloni allunga il passo con il codazzo di cronisti al seguito, la leader del Pd continua a chiacchierare, un calice di prosecco tra le dita. Chi si aspettava il disgelo non lo vede arrivare, per lo meno al Quirinale. A una decina di metri di distanza Matteo Renzi tiene banco, stringe mani e racconta aneddoti. «La tregua del Colle? Ma quale pace, non ce né mica bisogno — risponde ai giornalisti — qui ce n’è rimasto solo uno a fare opposizione. Indovina chi…?», domanda con gusto, la moglie Agnese sottobraccio. Con la premier nessun incrocio, seppur lei abbia stretto centinaia di mano, passando dall’inglese al francese all’occorrenza. «I’m coming», risponde a un ospite giapponese, richiamando la prossima missione che la vedrà a Osaka 2025 subito dopo l’estate. Intanto riflette con i cronisti che l’hanno seguita in Asia Centrale sulla bellezza di Samarcanda, «è bella anche di giorno? — chiede, rimarcando la «meravigliosa accoglienza» di uzbeki e kazaki — perché di notte, con quelle luci, era bellissima». Finalmente la premier — a dura prova sui tacchi color crema, la suola celeste a riporto dell’abito — raggiunge la terrazza, sullo sfondo un tramonto che toglie il fiato.

Ad attenderla il brindisi con le più alte cariche dello Stato, Mattarella “padrone di casa”. E mentre Meloni prende posto al fianco della moglie del presidente della Camera Lorenzo Fontana, ecco che fa capolino — per pura casualità — Bruno Vespa, «l’alta carica dello Stato che mancava all’appello» scherza il cerimoniale prima di accompagnare il giornalista tra gli altri curiosi.

IL CONFRONTO CON LA RUSSA

Durante il brindisi — con il Capo dello Stato e i suoi ospiti seduti in cerchio, ed è una novità — chiacchiere e risate, mentre vengono serviti flute di prosecco e tartine. Terminato il momento “ristretto”, la presidente del Consiglio si ferma a parlare fitto fitto con La Russa. I due si intrattengono per un quarto d’ora, parlano di qualcosa che sta a cuore alla premier che, di spalle ai cronisti, gesticola vistosamente. Tanto che la fida Scurti si avvicina ai due mettendoli in guardia da orecchie indiscrete. Per Meloni è arrivato il momento di andare. Si congeda dai cronisti con un «buonasera a tutti», poi si allontana a passo svelto verso l’auto blu che l’attende. La sorella Arianna raggiunge di corsa il cortile per salire in macchina con lei. Destinazione casa per una cena con la piccola Ginevra. Oggi per Meloni una giornata intensa, al lavoro sull’incontro di domani con Emmanuel Macron e i riflettori puntati su Palazzo Chigi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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