Il calo degli investimenti delle imprese minaccia la crescita globale. A spiegarlo, intervistato dal Financial Times , è stato il capo economista dell’Ocse, Álvaro Pereira. Il quadro delineato dall’organizzazione con sede a Parigi è di declino: dal 2,5% degli anni che hanno preceduto la crisi finanziaria del 2008 all’1,6% nel 2024. Fa eccezione l’Italia, che rientra nel ristretto gruppo di sei Paesi che hanno superato il livello pre-Covid. Soltanto Israele e Portogallo, inoltre, sono tornati ai livelli precedenti al crollo di Lehman Brothers.
«Se non avremo più investimenti, a un certo punto non saremo in grado di sostenere la crescita: è assolutamente vitale», ha sottolineato ancora Pereira.
Secondo l’Ocse, la media degli investimenti nei Paesi avanzati che fanno parte dell’organizzazione è di circa il 20% inferiore rispetto a dove sarebbe potuto essere se fosse proseguito il trend di crescita che ha preceduto la crisi del 2008.
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