Un messaggio di pace e unità quello indirizzato da Papa Leone XVI alla Curia Romana: «i Papi passano, ma la Curia rimane». Era la sua prima udienza nell’Aula Paolo VI con gli Officiali della Curia Romana, i dipendenti della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e del Vicariato di Roma.
Un’opportunità per ringraziarli, ha detto, ma è stata anche occasione di costruire quei punti di cui ha parlato fin dal suo primo discorso, andando oltre le relazioni a volte difficili della Curia con Papa Francesco.
«I Papi passano, la Curia rimane. Questo vale in ogni Chiesa particolare, per le Curie vescovili. E vale anche per la Curia del Vescovo di Roma» ha detto Leone. La Curia, ha poi aggiunto papa Prevost , «è l’istituzione che custodisce e trasmette la memoria storica di una Chiesa, del ministero dei suoi Vescovi» e questo, ha sottolineato nel suo primo discorso alla Curia, «è molto importante» perché «la memoria è un elemento essenziale in un organismo vivente» e «non è solo rivolta al passato, ma nutre il presente e orienta al futuro».
«Senza memoria — ha concluso — il cammino si smarrisce, perde il senso del percorso». «E per analogia questo si può dire anche dei servizi dello Stato della Città del Vaticano».
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