C’era un Sinner prima di Sinner, un campione di tutto: Gregorio Paltrinieri da Carpi, dove nacque l’uomo-leggenda della sconfitta vincente (Dorando Pietri, il maratoneta di Londra 1908 che arrivò stremato nello stadio e sbagliò direzione e fu sorretto da qualcuno all’arrivo, un qualcuno che poi era Conan Doyle, l’inventore di Sherlock Holmes, e quindi squalificato) e quasi trentuno anni fa c’è nato lui, Supergreg, che ieri, al nono mondiale, questo a Singapore, è andato per l’ottava volta consecutiva sul podio. Lo ha dunque fatto in tutti i modi, in tutti luoghi, in tutti laghi, come cantava quello, vasche e mari compresi, per l’oceano si sta attrezzando verso Los Angeles 2028.
A 31 GRADI
C’era un Sinner prima di Sinner e c’è ancora: Greg ha vinto l’argento nella 10 chilometri. Lo sappiamo: l’argento non si vince ma si conquista, quel che si vince è l’oro. Ma in questo caso c’è da fare un’eccezione. Perché, per cominciare, Greg era andato a dormire che doveva svegliarsi alle 5 per tuffarsi alle 7, forse: giacché fuori tempo massimo gli organizzatori avevano scoperto l’acqua calda del mare fra Singapore e Sentosa, isola di antichi pirati. A 31 gradi non si gareggia: per un paio di giorni così l’hanno misurata, anche ieri mattina. Poi, con il salire del sole, il miracolo: 30.9 gradi. Partenza alle 13. «In certi tratti, ad acqua ferma, mi sa che erano 35» ha detto Paltrineri. Poi l’inquinamento: qualche cargo scaricò a mare. «Giocano con la salute degli atleti» ha detto ancora, ricordando d’aver nuotato nella Senna olimpica. Poi il dito: l’anulare sinistro. E’ stato poco dopo che i 78 (hanno resistito in 62) si erano tuffati, in quella bolgia di braccia, gambe, colpi proibiti o fortuiti, il dito di Greg è finito sull’osso duro di un vicino (l’amico Olivier?) e «ho sentito un male cane: rotto, insaccato, boh!». In questi casi ti dicono di metterlo nell’acqua fredda, ma era calda. Però appena fuor d’acqua dopo la grande fatica di quasi due ore c’era una borsa di ghiaccio a placare la fitta, e acqua ghiacciata, bevuta in dosi da cammello, a mitigare la disidratazione. Tutti interventi che dovrebbero consentire il sequel mondiale di Paltrinieri, atteso da altre gare nello schifio del porto: oggi l’accertamento e la decisione, ma Greg non è tipo da alzare le mani a una resa.
DISTANZA OLIMPICA
E prima ancora di tutto questo c’era stata la Senna sporca e fredda, il gomito infortunato, i tre mesi di pausa, la riaccensione dei motori a gennaio («di solito ricomincio a settembre, ma per la mente lo stacco mi ha fatto bene, per il corpo non saprei») e il focus su questa gara, che è la sola distanza olimpica nel fondo, su questa medaglia mondiale numero 17 per lui: chi di più in azzurro? Eccolo Greg, numero 26, costume celestino perché lo scuro attira il calore. Eccolo tuffarsi in quel mucchio selvaggio dove c’è l’amico-nemico di sempre, Flo come dice lui, il tedesco Florian Wellbrock. E’ Flo a prendere la testa dopo il primo dei 6 giri; Greg sta coperto, perché tutto si giocherà negli ultimi due, se non nell’ultimo. «Coperto e dietro ma non troppo», la cuffia buttata via subito perché scotta e intralcia. Risale Greg, passa uno dopo l’altro; ne restano tre al giro finale. Sorpassa il tedesco Klemet, sorpassa l’australiano Lee, vede i piedi di Wellbrock, ma Flo è imprendibile: tocca la piastra dopo un’ora 59:55.5, crono quasi da gara femminile in acque e condizioni normali. Il tocco d’argento è 3.7 secondi dopo. Il futuro azzurro, Andrea Filadelli, è settimo a 48.2 secondi.
Ma il presente riservava anche un’altra grande bellezza all’Italia che in acqua non fa acqua: perché adesso toccava alle ragazze, e Ginevra Taddeucci faceva rima d’argento prendendosi il secondo posto nella 10 km femminile, che vedeva la ragazza toscana seguire al traguardo la favorita australiana Moesha Johnson (stesso ordine olimpico, erano argento e bronzo). «E’ la prima medaglia individuale ai mondiali per me, e forse è il mio ultimo mondiale» diceva Ginevra. Chissà: intanto ha pure lei altre tre gare nell’acqua torbida della nostra miniera d’argento. E il Settebello avanza…
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