Giorgio Minisini dice addio al mondo dello sport. Il quattro volte campione del mondo di nuoto artistico ha affermato che gli Assoluti italiani di nuoto saranno il suo ultimo campionato. «Giovedì iniziano al Foro Italico, la finale c’è il 21 e quella sarà la mia ultima gara» afferma ad Adnkronos. Una scelta difficile ma necessaria, che l’atleta ha motivato parlando della sofferenza e senso di rifiuto che già da tempo provava nei confronti dello sport. «E’ stata una decisione ponderata, ci ho pensato parecchio nelle ultime stagioni anche se a tempi alterni. E anche il lavoro in terapia mi ha aiutato molto ad arrivare a delle risposte chiare».
Le motivazioni dell’abbandono di Minisini
Nel parlare della sua scelta, Minisini ha affrontato anche l’esclusione dalle Olimpiadi di Parigi 2024, affermando che nonostante il dispiacere, non sia stato quell’evento a motivare l’abbandono, ma che abbia solo agevolato la sua decisione: «Non ha avuto un ruolo nella scelta, però sicuramente mi ha aiutato a cercare delle risposte a domande che mi facevo.
Nel momento in cui per fare l’Olimpiade avrei dovuto fare altri quattro anni mi sono reso conto che non era un futuro che mi aspettavo felice e quindi ho trovato le risposte, ecco».
Lo sport in cui, negli ultimi anni ha ottenuto grandi riconoscimenti, vincendo 4 mondiali e 4 campionati europei, da tempo non lo soddisfava più, e la determinazione a continuare proveniva solo dalla promessa di riuscire, a un certo punto, a gareggiare ai Giochi Olimpici. Eppure, le Olimpiadi avvengono solo una volta ogni quattro anni, e l’ormai scarzo interesse di Minisini non gli avrebbe permesso di tenere duro altri quattro lunghi anni in attesa delle prossime. «Più che altro sentivo che non avrebbe avuto più senso continuare a farlo: l’avrei fatto solo per rimanere aggrappato a questa cosa e non sarebbe stato giusto né nei miei confronti, perché comunque sento di voler fare altro, né nei confronti del resto del movimento: rimanere attaccato a qualcosa perché la voglio a tutti i costi non mi piace. Sarei stato male a continuare, e non voglio più farmi male per questo sport».
Ad oggi Minisini ha appena 28 anni, decisamente lontano dalla pensione. Alla domanda sui suoi progetti futuri, afferma di essere determinato a proseguire con i suoi studi, rimanendo all’interno del mondo dello sport, ma in un settore ben diverso: «Io studio psicologia e mi piacerebbe coniugare questa con lo sport, quindi mi piacerebbe tanto lavorare sugli ambienti sportivi, con le società e anche con la Polizia di Stato, proprio per far sì che lo sport diventi uno strumento di crescita per gli atleti e non solo uno strumento di produzione di risultati».
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