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Gas, oggi l’Ue vara il piano per chiudere con la Russia


Gli indici del petrolio perdono terreno a Wall Street come conseguenza della decisione dell’Opec+, il cartello dei principali produttori mondiali di greggio capitanato da Arabia Saudita e Russia, di aumentare l’output per il secondo mese consecutivo. A giugno, aggiungeranno 411mila barili al giorno. La mossa, pensata per mettere alle strette quei membri (come Iraq e Kazakistan) che producono oltre le quote concordate, rischia di alimentare i timori di un eccesso di offerta su un mercato già segnato dalle incertezze sulla domanda. E l’Europa, intanto, si prepara al prossimo scossone energetico nei suoi rapporti con Mosca.

LE OPZIONI
Oggi alle 15.30, a Strasburgo, è previsto che il commissario all’Energia Dan Jorgensen presenti la tabella di marcia Ue con cui l’esecutivo Ue vuole tagliare gli ultimi ponti energetici rimasti con la Russia, relativi al gas (ma pure al nucleare). La Commissione intende fornire alle aziende una serie di opzioni legali per la risoluzione dei contratti con Gazprom, ad esempio invocando la forza maggiore. La strategia Ue non prevede, invece, di estendere al metano le sanzioni in vigore su carbone e petrolio: per approvarle, infatti, serve l’unanimità dei 27 Stati membri. Le solite Ungheria e Slovacchia, però, si sono opposte.

Proprio il commissario ungherese, Olivér Várhelyi, ha sollevato delle obiezioni, costringendo l’intero collegio a discuterne oggi. La strategia in arrivo, tuttavia, non sembra in bilico: il testo di orientamento non legislativo sarà seguito, a giugno, da un provvedimento vincolante. Fino all’inizio dell’invasione dell’Ucraina, Mosca è stata il principale fornitore di gas dei Paesi europei. Oggi è il terzo, dietro Norvegia e Algeria: i volumi hanno subito, infatti, un calo significativo, passando dal 45% del 2021 al 19% del 2024 (e con la fine del transito del gas attraverso l’Ucraina, Bruxelles stima che la quota scenderà al 13% già nel 2025). L’anno scorso, ciononostante, gli Stati Ue hanno corrisposto 23 miliardi di euro alla Russia, al di sopra dei 19 di assistenza militare a Kiev.

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