Il “successone”, così lo chiamano al Nazareno, di Elly al Pride, tra balli scatenati della segretaria dem (sulle note di Apnea, video diventato virale sui social) e ovazioni per lei, osannata come fosse Raffaella Carrà o Donatella Rettore. Più la prima manifestazione unitaria di domani nella “ulivista” piazza Santi Apostoli di tutte le opposizioni, Pd, M5S, Avs e Più Europa, contro il premierato e l’autonomia.
Schlein torna in piazza, canti e difesa diritti al Roma Pride: la strategia di avvicinamento alla comunità Lgbtqia+
Due segnali che fanno dire a Schlein, un’altra volta: «Stiamo arrivando e nessuno ci fermerà più». Questa strategia della riconquista del governo nazionale, fondata sulla soddisfazione dei numeri nel post voto dell’8 e 9 giugno («Siamo il partito che in termini numerici è cresciuto di più e sicuramente più di FdI nelle Europee», continua a ricordare Schlein a tutti), per la segretaria dem passa anzitutto dal recupero del radicalismo. La narrazione della sinistra – ecco l’Operazione Elly per la riconquista – dev’essere e sarà tutta improntata alla ricucitura con M5S e con gli altri e alla denuncia del nuovo fascismo, di Giorgia come Orban, dei giovani di FdI come nazistelli (il video di Fanpage lo guardano a loop al Nazareno) più Matteotti uber alles e la lotta dura senza paura contro le riforme meloniane.
LA STRATEGIA
L’operazione riuscirà? Intanto, dopo alcune telefonate tra Schiein e Conte, M5S ieri ha annunciato: nel ballottaggio per il sindaco di Firenze, domenica prossima, quel che resta dei contiani appoggerà Sara Funaro la candidata dem contro la destra del tedesco meloniani-salvinista Schmidt, già assessora della giunta Nardella, in testa al giro di boa rispetto all’ex direttore degli Uffizi. Con un revival del governo rossogiallo che fu si vincerà – almeno questo è quello che credono nel Pd – a Firenze (evitando così un clamoroso ribaltone che avrebbe come precedente solo la vittoria di Guazzaloca nella “rossa” Bologna) e anche a Bari i dem sono arci-convinti, con buone ragioni, di vincere e infatti fanno notare che Meloni non sarà in piazza né nel capoluogo toscano né in quello pugliese, per non rischiare la faccia su una sconfitta anzi due.
Radicalismo, Comunali, nuovo spirito di coalizione: così si sta preparando a sinistra il futuro prossimo. Ma c’è un problemone che non sfugge a Elly e che si chiama Centro. Lei odia questa parola ma sa che serve una sponda elettorale da quella parte se si vuole spostare il Pd sempre più a sinistra e se si vuole aggiungere quella “gamba” necessaria – anche in termini numerici – a rendere il blocco del centrosinistra una reale alternativa all’alleanza Fdi-Fi-Lega-Noi moderati. Il Centro di Renzi e Calenda usciti entrambi a pezzi dalle Europee? No, perché il primo è considerato ormai irrimediabilmente fuori dal perimetro del centrosinistra e del secondo i dem non si fidano più.
LE PROSSIME MOSSE
Oltretutto, come ha detto Letizia Moratti (e Antonio Tajani molto prima di lei), gli elettori renziani e calendiani li vuole Forza Italia. E allora la nuova Margherita di Rutelli e Gentiloni come sponda di Centro? No, perché nel Pd vengono prese per buone sia le smentite di Rutelli su un suo ritorno in politica che non ci sarà sia la voglia di Gentiloni, appena decade (tra pochissimo…) da commissario europeo, di voler giocare soprattutto a tennis. Ipotesi data per certa, molto più dell’improbabilissima tentazione di Paolo, che è un tipo pacioso, di infilarsi nel centrosinistra che è un campo di guerra peggiore del Medio Oriente, mettendosi alla testa di un partitino o addirittura assumendo le vesti del federatore.
Ma il Centro serve, eccome, nel nuovo bipolarismo che difficilmente prevederà un nuovo terziamo. O di qua o di là. E agli occhi di Elly e dei suoi, a meno che non riesca la riedizione post-veltroniana della vocazione maggioritaria (le persone giuste per questo ci sono, a cominciare da Nardella e Bonaccini, e Schlein li lascerà fare), una costola nuova di riformismo un po’ tecnocratico ma non troppo potrebbe essere creata da Carlo Cottarelli o da Giuseppe Sala. Ammesso che funzionino, e non è affatto detto, come acchiappa-voti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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