La delusione della Piazza, ‘ci abbiamo sperato fino all’ultimo’
— “Un po’ ci abbiamo sperato ma ero sicura fosse nera, nonostante la lunga attesa che ci ha fatto sperare. Torneremo comunque domani”. È delusa, Greta Pappalardo di Caltagirone, in Sicilia, che è in vacanza con la famiglia a Roma. “Torneremo comunque domani — spiega — e speriamo che venga eletto Zuppi Papa”. “Ci avevo creduto — racconta Estrella, spagnola di Cadiz — soprattutto dopo tutta questa attesa. Peccato non aver assistito alla fumata bianca. Spero di si, ma non so se domani riusciremo a tornare. È stato comunque un giorno incredibile”. Infine Andres, americano di Chicago, spera “in un Papa asiatico, magari filippino… Magari Tagle. Peccato non sia stato eletto già oggi!”
Il programma di domani, 4 votazioni e due fumate
Le votazioni per scegliere il 267° Papa riprenderanno domani. In mattinata, i cardinali elettori si ritroveranno prima delle 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare Messa e Lodi nella Cappella Paolina. A seguire si ritireranno alle 9.15 in Sistina per recitare l’Ora media e procedere poi alle prime due votazioni. Poi il ritorno a Santa Marta con il pranzo in programma intorno alle 12.30. Alle 15.45 la nuova partenza verso il Palazzo apostolico, quindi alle 16.30 il ritiro in Sistina con altre due votazioni e al termine (intorno alle 19.30, salvo imprevisti come capitato oggi) la celebrazione dei Vespri. Due sono le fumate previste nelle diverse giornate: una a fine mattinata, una la sera, ovvero al termine di entrambe le votazioni del mattino e del pomeriggio. A meno che il nuovo Papa non venga eletto alla prima delle due votazioni previste di mattina e di pomeriggio: in quel caso la fumata sarà anticipata attorno alle 10.30 se si raggiungerà l’intesa in mattinata o intorno alle 17.30 se sarà necessaria anche la prima votazione nel pomeriggio.
Prima fumata nera dalla Cappella sistina, oltre tre ore di Conclave
È nera la fumata che fuoriesce dal comignolo installato sulla Cappella sistina in Vaticano, dopo oltre tre ore di Conclave. Il Papa non è stato eletto. Per eleggere il 267mo romano Pontefice i 133 cardinali elettori del Conclave devono raggiungere il quorum dei due terzi dei voti, ovvero 89. Il Conclave proseguirà domani
In 45mila in piazza San Pietro attendono la fumata
«In 45mila a Piazza San Pietro attendono la fumata». Lo scrive Vatican News sul proprio profilo X aggiungendo gli hashtag #conclave e #fumata.
C’è anche De Rossi in piazza San Pietro
C’è anche l’ex allenatore e calciatore della Roma Daniele De Rossi tra le oltre 30mila persone che in piazza San Pietro attendono la prima fumata del Conclave. De Rossi non ha rinunciato a concedersi per alcuni selfie con chi lo ha riconosciuto.
Fedeli a San Pietro battono mani per ‘incoraggiare’ fumata
I fedeli a piazza San Pietro hanno cominciato a ingannare l’attesa battendo le mani più volte per «incoraggiare» la fumata. Al primo applauso partito dal fondo, chi si trovava avanti, verso il sagrato, ha pensato all’esito e ha subito puntato lo smartphone in direzione del comignolo per immortalare quello che poi si è rivelato un falso allarme. «Stanno cercando di movimentare l’attesa», risponde una donna a chi si chiede il perché di quel battito di mani
Già 30mila a San Pietro per la fumata, flusso in aumento
Sono già 30mila le persone che hanno raggiunto piazza San Pietro per assistere alla fumata. Lo si apprende dalla Questura. Il flusso di fedeli è in costante aumento.
Sui maxi schermi appare il comignolo della cappella Sistina
Momenti di attesa in vista della fumata in piazza San Pietro. Sui maxi schermi installati è apparso il comignolo posto sul tetto della cappella Sistina, segno che la fumata è, con ogni probabilità, imminente. Momenti di emozione per i fedeli, tanti di loro hanno preso lo smartphone inquadrando il tetto e dando una pacca sulla spalla a chi invece era distratto.
Gli occhi di migliaia di fedeli verso il comignolo
Migliaia di fedeli a San Pietro, sale l’attesa per prima fumata
In piazza San Pietro il sole è cocente, Francesca e Paola sono madre e figlia, giunte da Trentino, e cercano riparo sotto i portici di via della Conciliazione per trovare sollievo. Francesca, 89 anni racconta: «Siamo qui per vacanza ma sapendo dell’elezione del nuovo Papa non ci siamo volute risparmiare questo momento, anche se probabilmente la fumata sara’ nera». Paola, rivolgendo lo sguardo alla Basilica prosegue: «Vorrei tanto che il nuovo Papa non sia un conservatore ma che seguisse la linea tracciata da Papa Francesco, che e’ rimasto umile e sobrio fino alla fine». E le due hanno incrociato lo sguardo, sorridendo, in segno di complicita’. Un folto gruppo di pellegrini invece, si fa largo vicino al Colonnato del Bernini. «Siamo venuti da Messina, in Sicilia, con l’associazione parrocchiale Bambin Gesu’ per assistere all’elezione del Papa — afferma Paolo, stringendo la croce che porta al collo -. Qualsiasi sia la scelta dei cardinali per noi va bene, confidiamo nel fatto che faranno la scelta piu’ giusta».
Pcchi e teleobiettivi puntati sul comignolo, gabbiani «sorvegliano»
Occhi e teleobiettivi di tutto il mondo puntati sul comignolo della Cappella Sistina da dove stasera potrebbe uscire la prima fumata. Un gabbiano sorveglia la situazione.
«Extra omnes», al via il conclave per eleggere il Papa
Con l’«extra omnes» pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, prende il via il conclave per eleggere il 267° Papa. Tutti gli astanti lasciano ora la cappella Sistina, all’interno della quale restano solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l’ecclesiastico incaricato di tenere l’ultima meditazione prima delle votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa. Una volta usciti tutti il maestro chiude la porta d’accesso alla cappella Sistina. Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa lasciano la cappella Sistina e si avviano le operazioni di voto.
I cardinali nella Sistina, giurano fedeltà e segretezza
I cardinali, prima di cominciare i lavori del conclave, giurano prima tutti insieme e poi singolarmente. Giurano davanti a Dio di essere fedeli al loro compito in caso di elezione a Papa e giurano anche segretezza sui lavori del conclave. A leggere il giuramento, a nome di tutti, è il cardinale Pietro Parolin che presiede il conclave. Nel testo del giuramento si impegnano alla fedeltà al ruolo: «chiunque di noi» «sia eletto Romano Pontefice si impegnerà a svolgere fedelmente il munus petrinum». Quindi giurano di «osservare con la massima fedeltà e con tutti, sia chierici che laici, il segreto su tutto ciò che in qualsiasi modo riguarda l’elezione del Romano Pontefice e su ciò che avviene nel luogo dell’elezione» e «di non violare in alcun modo questo segreto sia durante sia dopo l’elezione del nuovo Pontefice» e «di non prestare mai appoggio o favore a qualsiasi interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di intervento». Dopo questo giuramento collettivo, seguirà quello singolo di ogni cardinale.
I cardinali in Sistina invocano lo Spirito Santo
I cardinali elettori sono tutti arrivati nella Cappella Sistina. Invocano, sui lavori che stanno per cominciare, la protezione dello Spirito Santo con il tradizionale rito «Veni, creator Spiritus»
I cardinali elettori entrano nella Cappella Sistina
I cardinali elettori stanno entrando nella cappella Sistina, dove a breve prenderà il via ufficialmente il conclave per l’elezione del 267° Papa. Una volta varcato l’ingresso, i cardinali raggiungeranno le loro postazioni, sulle quali è già pronta la dotazione per procedere alle votazioni. I tavoli ricoperti con drappi rossi e tovaglie marroni sono disposti lungo tutta la Sistina in quattro file, un po’ sfalsate, due a destra e due a sinistra. Al termine si procederà al giuramento, che si concluderà con il tradizionale ‘extra omnes’ e la chiusura delle porte della Sistina.
Al via la processione, cardinali verso la Cappella Sistina
I cardinali elettori si stanno muovendo in processione verso la cappella Sistina dove a breve comincerà ufficialmente il conclave per l’elezione del 267esimo Papa. Dopo aver lasciato Casa Santa Marta, i porporati hanno raggiunto la Cappella Paolina per un ultimo momento di preghiera prima dell’extra omnes. Da qui si stanno muovendo verso la Sistina.
Cardinali nella Paolina, al via i riti del conclave
I cardinali elettori sono arrivati nella Cappella Paolina del Palazzo apostolico. Da qui prenderà il via la processione verso la Cappella Sistina nella quale, dopo l’Extra Omnes, comincerà il conclave per l’elezione del nuovo Papa.
Non si ferma il Giubileo della speranza
Il grande giorno del conclave è arrivato e non si ferma il Giubileo della speranza. Le folle di pellegrini che animano l’Anno Santo percorrono piazza San Pietro avanti e indietro anche se naturalmente l’accesso alla basilica è stato sospeso durante la celebrazione della messa «Pro eligendo pontifice». A conclusione del rito, San Pietro è stata riaperta. Restano poi le porte sante delle altre basiliche pontificie e gli eventi collegati.
Dalle 15 cellulari schermati
Dalle 15 di oggi «tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano saranno disattivati». Lo ha comunicato l’ufficio di presidenza del Governatorato. «Il ripristino del segnale sarà effettuato all’annuncio dell’avvenuta elezione del Sommo Pontefice». Una misura volta a scongiurare fughe di notizie.
Il questore di Roma: massima concentrazione
«Mi vengono i brividi a pensare quello che abbiamo fatto e non mi passano se penso a quello che dobbiamo fare. C’è grande soddisfazione ma anche massima concentrazione». Lo ha detto, parlando della gestione della sicurezza per il funerale di Papa Francesco, il questore di Roma Roberto Massucci intervenendo alla presentazione del primo rapporto Univ-Censis ‘La sicurezza fuori casa-il ruolo della vigilanza privata per la sicurezza e il benessere degli italiani’ nella sede di Confcommercio a Roma.
Battista Re a Parolin: «Auguri… e doppi»
«Auguri… e doppi»: così il cardinale decano Giovanni Battista Re ha detto al cardinale Pietro Parolin durante lo scambio della pace nella messa. Grandi abbracci, ben oltre il semplice segno liturgico, e grandi sorrisi tra i due.
Terminata nella basilica di San Pietro la messa «pro eligendo romano pontifice»
E’ terminata nella basilica di San Pietro la messa ‘pro eligendo romano pontifice’, la celebrazione presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re, con la quale tradizionalmente si invoca lo Spirito Santo per il conclave che comincerà oggi pomeriggio.
Sono oltre cinquemila i fedeli nella basilica di San Pietro
Sono oltre cinquemila i fedeli nella basilica di San Pietro che sono presenti alla messa ‘pro eligendo’, presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re. E’ la stima dei media vaticani. Molta gente sta seguendo la funzione, che precede l’ingresso in conclave dei cardinali di oggi pomeriggio, anche in Piazza San Pietro, attraverso i maxischermi, nonostante l’alternarsi di sole e pioggia.
Cardinale Re: un Papa che risvegli le coscienze in un mondo che dimentica Dio
«Preghiamo perché lo Spirito Santo, che negli ultimi cento anni ci ha donato una serie di Pontefici veramente santi e grandi, ci regali un nuovo Papa secondo il cuore di Dio per il bene della Chiesa e dell’umanità. Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio». E’ l’invocazione del cardinale decano Giovanni Battista Re nella messa ‘pro eligendo Papa’ a poche ore dall’inizio del Conclave. «Il mondo di oggi — osserva il porporato che con i suoi 91 anni non potrà entrare in Sistina — attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le generazioni future. La Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, intervenga con la sua materna intercessione, perché lo Spirito Santo illumini le menti dei Cardinali elettori e li renda concordi nell’elezione del Papa di cui ha bisogno il nostro tempo».
Battista Re: tra compiti Papa far crescere comunione e unità Chiesa
«L’amore è la sola forza capace di cambiare il mondo. Gesù ci ha dato l’esempio di questo amore all’inizio dell’ultima cena con un gesto sorprendente: si è abbassato al servizio degli altri, lavando i piedi agli Apostoli, senza discriminazioni, non escludendo Giuda che lo avrebbe tradito». Lo ha detto il cardinale decano Giovanni Battista Re nella messa ‘Pro eligendo Romano Pontifice’, concelebrata con i cardinali elettori che parteciperanno al Conclave. «Dai testi liturgici di questa celebrazione eucaristica ci viene pertanto un invito all’amore fraterno, all’aiuto vicendevole e all’impegno per la comunione ecclesiale e per la fraternità umana universale», ha osservatore Re, secondo cui, «fra i compiti di ogni successore di Pietro vi è quello di far crescere la comunione: la comunione di tutti i cristiani con Cristo; la comunione dei Vescovi col Papa; la comunione dei Vescovi fra di loro. Non una comunione autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone, i popoli e le culture». «È inoltre forte il richiamo a mantenere l’unità della Chiesa nel solco tracciato da Cristo agli Apostoli. L’unità della Chiesa è voluta da Cristo; un’unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nelle diversità, purché si rimanga sempre nella piena fedeltà al Vangelo», ha aggiunto il decano del Collegio cardinalizio.
Re presiede la messa pro eligendo Pontifice nella Basilica di S. Pietro
Nella Basilica Vaticana, la messa ‘pro eligendo Romano Pontifice’. La messa è concelebrata dai 133 cardinali elettori e presieduta dal Decano del Collegio Cardinalizio, cardinale Giovanni Battista Re che non entrerà in Conclave per l’elezione del nuovo Papa.
Come funzionano le votazioni
Alle 16.30 i cardinali si riuniranno per la prima volta per l’elezione del nuovo Papa dopo la morte di Francesco. Nella giornata di oggi è prevista una sola fumata, da domani due al giorno: una a fine mattino, l’altra a fine pomeriggio salvo che alla prima votazione ci sia già il nome del nuovo Pontefice. Come noto la fumata nera indica che non è stata raggiunta la maggioranza, mentre la fumata bianca che e’ stato eletto il nuovo vescovo di Roma.
Tutto pronto per il conclave che eleggerà il 267° papa della storia della Chiesa cattolica. Stasera alle 19 prevista la prima fumata. Ieri nell’ultima congregazione i cardinali hanno affrontato i temi degli abusi e dei conti vaticani, ma soprattutto preso atto dell’eredità di Francesco contro le guerre. Arrivati a Roma tutti gli elettori, al via la diplomazia parallela.
Conclave, i numeri dei cardinali: 133 votanti, molti «giovani» under 70. In minoranza gli europei
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