Notizie Nel Mondo - Notizie, affari, cultura Blog Politics fronte comune su Medio Oriente e Ucraina
Politics

fronte comune su Medio Oriente e Ucraina


Serrano le file in vista di una due giorni che si preannuncia di fuoco. Alla vigilia del G7, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friederich Merz si ritrovano nel bar della tenuta che ospita il G7, tra le suggestive montagne di Kananaskis, in Canada. Qualche ora prima, la presidente del Consiglio aveva avuto due bilaterali: prima aveva visto Merz, subito dopo aveva avuto un faccia a faccia con il primo ministro britannico. In serata, quando in Italia è notte fonda, i tre si rivedono nel bar del resort, a stretto giro arriva anche Macron, di rientro dalla Groenlandia. E’ l’occasione perfetta per ragionare insieme delle tante incognite che gravano sul summit, a partire dal nuovo fronte che si è aperto in Medio Oriente, con l’attacco sferrato da Israele a Teheran e la controffensiva, durissima, degli iraniani. A preoccupare contribuiscono le parole di Donald Trump, che ancora una volta tenta di riabilitare Vladimir Putin, possibile mediatore del conflitto. Un’idea che agita il vertice, mettendo Volodymyr Zelensky con le spalle al muro. Ma il fronte degli europei per ora sembra compatto, punta a una de-escalation del conflitto appena deflagrato, lasciando che a prevalere sia la diplomazia. Con Mosca rigorosamente fuori dai negoziati. Dopo una quarantina di minuti al quartetto si unisce anche il «padrone di casa», il canadese Mark Carney. Nonostante le distanze, note, con il tycoon, il successore di Trudeau ce la sta mettendo tutta per tenere unito il gruppo del G7, evitare spaccature, colmare le distanze. Tra un drink e l’altro, in barba al jet lag, il gruppo si allarga ancora: si unisce alla compagnia anche il presidente del Consiglio europeo, il portoghese Antonio Costa. Poco dopo le 22, quando in Italia sta albeggiando, i big fanno ritorno nelle loro stanze. Poche ore e li attende una giornata durissima. Il clou sarà la cena di apertura dei lavori del summit, con gli scenari di guerra piatto forte del menu. E la speranza, ridotta al lumicino, che Trump non avanzi la proposta irricevibile, calando sul tavolo la carta Putin.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti e retroscena del panorama politico
Iscriviti e ricevi le notizie via email

Exit mobile version