20.05.2025
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Politics

Forza Italia torna alla carica sul Csm. «Niente sorteggio per i membri laici»


ROMA Mentre si infiamma lo scontro tra governo e giudici, ecco aprirsi un nuovo, insidioso fronte. Forza Italia è decisa a rimettere mano alla riforma della separazione delle carriere di pm e giudici. Ad appuntire gli angoli della legge costituzionale approvata dal governo e smussata troppo, così la pensa il fronte anti-toghe nel partito azzurro, dal Guardasigilli Carlo Nordio.

IL BLITZ

Sono tre le proposte che la pattuglia di Antonio Tajani alla Camera potrebbe riportare sul tavolo del centrodestra per ritoccare la riforma foriera di una grande promessa — separare una volta per tutte le carriere di magistrati inquirenti e giudicanti — e avversata da quasi tutta la magistratura associata. Il testo, approvato a inizio giugno alla vigilia delle Europee, ha ripreso a camminare nella commissione affari costituzionali della Camera. E il passo rischia di accelerare: la premier Giorgia Meloni, furibonda con le toghe che si mettono di traverso alle politiche del governo sui migranti, come scritto da questo giornale medita uno sprint della riforma invisa ai giudici, anche a costo di avviarla su una corsia più veloce rispetto a quella in cui si è arenato il premierato. Forza Italia, si diceva, è pronta a tornare all’attacco.

Dai migranti alla giustizia, sono settimane di grande revival identitario. E chissà se è un caso che proprio oggi sia attesa a Roma Marina Berlusconi, a due passi da Palazzo Chigi, per inaugurare la Mondadori della Galleria Colonna. Sulla giustizia si parte da un punto spinosissimo: l’elezione dei membri laici del Consiglio superiore della magistratura.

A giugno Nordio, dopo lunghe e discrete trattative con il Colle nonché con la magistratura associata, optò per una soluzione di compromesso. Inserendo nella riforma il sorteggio dei membri togati dell’organo di autogoverno, ma anche dei membri laici. Ovvero sottraendo al Parlamento la prerogativa storica di eleggere gli esponenti non togati del Csm: professori, avvocati, ex parlamentari. Una soluzione equilibrista per evitare forzature con le toghe. Che ha tuttavia lasciato scontenta una parte del partito azzurro deciso a tornare alla carica: niente sorteggio, l’ultima parola sui laici resti al Parlamento. Per i giudici nel Csm invece ben venga l’estrazione a sorte. È un punto delicato, facile immaginare che la sola proposta provochi un’alzata di scudi delle toghe. E non finisce qui.

CORSI E RICORSI

Gli onorevoli al seguito di Tajani vorrebbero ritoccare la parte della riforma sul concorso per l’accesso alla magistratura. E dividerlo in due, come due sono le carriere previste dalla riforma: un test di ingresso per i Pm, un altro per i magistrati giudicanti. Il terzo punto riguarda invece l’Alta Corte, l’organo “terzo” introdotto dalla riforma per i ricorsi disciplinari, e prevede l’istituzione di un nuovo organo per gli appelli contro le decisioni della Corte.

Difficile che da FdI arrivi un via libera, sia pure in ore di tensioni alle stelle con le toghe. Forza Italia per ora non presenterà emendamenti, ma è comunque decisa a entrare in pressing sugli alleati e mettere nel mirino il Csm, preso in queste ore da altre faccende. Ieri sera ha deciso di costituirsi, difeso dall’Avvocatura dello Stato, contro il ricorso del pm Sebastiano Ardita avverso all’elezione del procuratore generale di Catania Francesco Curcio. Giorni e settimane di passione attendono Palazzo dei Marescialli.

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