L’INIZIATIVA
ROMA Un po’ Fratelli d’Italia, un po’ fratelli d’America. Pazienza se Giorgia Meloni al 50esimo anniversario della fondazione degli italo-americani (Niaf) a Washington non ci sarà (complice l’assenza di Donald Trump). A fare gli “onori di casa” è pronta la piccola ma “pesante” delegazione di meloniani che, tra giovedì e ieri, trolley alla mano, è partita per una vera e propria missione extra-territoriale. Guida il gruppo Arianna Meloni, ma nell’elenco spuntano anche altri pezzi da novanta del partito: i deputati Francesco Filini e Ylenja Lucaselli, i ministri Luca Ciriani e Daniela Santanchè, con al seguito il fedelissimo Gianluca Caramanna. Direttamente da Bruxelles, Carlo Fidanza e Nicola Procaccini. E ancora, gli onorevoli Andrea Giordano, Andrea Di Giuseppe, Marta Schifone ed Emanuele Loperfido. Di più quelli che hanno ricevuto l’invito, ma hanno dovuto declinare per sovrapposizioni d’agenda. Meno nutrita, invece, la rappresentanza degli altri partiti di maggioranza: per la Lega, risultano la viceministra Vannia Gava, il capogruppo in commissione Esteri, Simone Billi. Per Forza Italia, solo il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, arrivato negli Usa in anticipo per alcuni incontri istituzionali — inclusa la celebrazione del Columbus day — e che sarà, da cerimoniale al Gala di stasera, la più alta carica di Stato dopo il forfait di Ignazio La Russa (a Padova per i funerali di Stato dei tre carabinieri uccisi). «Gli invitati sono quasi 2600, il doppio dell’anno scorso», racconta al Messaggero uno degli organizzatori, che ironizza: «Abbiamo dovuto affittare un palazzetto». Anche se il Washington Hilton, dove si celebrerà il Gala è, in realtà, uno degli hotel d’affari più noti della Capitale statunitense. Un «evento di networking di altissimo livello» — mille dollari il costo per un posto alla cena — dove ad essere premiati, quest’anno, saranno manager e Ad (John Elkann, Roberto Cingolani, Stefano Donnarumma, Flavio Cattaneo), e volti dello spettacolo come Andrea Bocelli. Ma anche, per certi versi, un evento politico, come testimonia il parterre di “onorevoli”, accolti ieri in ambasciata: «Giova anche a Trump la vicinanza al governo Meloni», ragiona uno degli addetti ai lavori. Soprattutto perché le elezioni di mid-term sono alle porte, e gli italo-americani, circa 16 milioni, avranno un peso non indifferente.
Valentina Pigliautile
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this