17.09.2025
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Politics

«Ero su un volo di linea e ho festeggiato il compleanno di Ginevra. Avete toccato il fondo»


A volte le cose politiche sono più semplici di come le si voglia fare apparire. E spesso le ragioni della propaganda sono legittime, naturali e inevitabili nello scontro tra partiti e tra leader, a costo di esagerare negli attacchi allontanandosi dalla realtà. Potrebbe rientrare in questa fenomenologia la polemica sul viaggio di Giorgia Meloni a New York nel weekend appena trascorso. Perché è andata nella patria del trumpismo? Ha visto The Donald o peggio alcuni dei suoi collaboratori ma quali e perché, e come mai non parla la premier e non si autodenuncia per questo viaggio misterioso su volo di Stato in cui magari ha sparlato con l’amico americano dei Volenterosi o ha chiesto qualche aiuto ma chissà di che tipo?
Le opposizioni, a cominciare dalla renziana Italia Viva, hanno immaginato degli arcana imperii dei segreti inconfessabili che fanno parte da sempre dell’esercizio di governo da quando esistono gli Stati nazionali e tuttavia si è poi scoperto che dietro al volo nella Grande Mela c’era politicamente molto di meno e c’era affettivamente molto di più. Ovvero: un fine settimana di mamma Giorgia con la figlia Ginevra, una breve trasferta sia pure verso una meta lontana per stare insieme e divertirsi godendo di un po’ di tempo libero prima che ricomincino le scuole.

LA NOTA

Ma siccome tutto è politica anche quando politica non è, ecco che è montata la polemica. Ma Palazzo Chigi l’ha voluta spegnere subito, a dispetto di retroscenismi e eccessi di fantasia, con un comunicato ufficiale. «Giorgia Meloni è stata a New York con voli di linea», è il contrattacco. Quello che più conta in questi tempi di iper sensibilità verso i comportamenti personali dei politici continuamente sospettati di chissà quali malefatte. E insomma, continua la nota, «il presidente Meloni non ha mai utilizzato volo di Stato per ragioni private. E in veste privata ha appena trascorso il fine settimana a New York con la figlia Ginevra che tra qualche giorno compie gli anni».
È stato un regalo di compleanno e non un’ammissione segreta la trasvolata oceanica. «Almeno una volta all’anno si legge ancora nella notata dettata da Meloni la premier ha il diritto di svolgere il suo ruolo più naturale, quello di madre». La titolare di Palazzo Chigi annuncia inoltre di voler adire alle vie legali nei confronti «di chi ha diffuso o insinuato notizie infondate».
E poi, sui social, ci è tornata su, postando come altre volte in passato la foto di lei con la figlia e parlando di «un misto di amarezza e indignazione», di «ennesima polemica costruita ad arte sul nulla». E insiste: «Rivendico con orgoglio il diritto di dedicare del tempo nelle occasioni possibili rispetto al mio ruolo a mia figlia, senza che questo debba diventare l’ennesimo pretesto per attacchi meschini e speculazioni politiche. Ci sono menzogne che affronto ogni giorno con determinazione. Ma questa la combatto anche come donna e come madre. E se alcuni dei miei avversari politici sono ridotti ad attaccarmi perfino per un fine settimana con mia figlia, significa che hanno davvero toccato il fondo».In serata Iv ha risposto: «Accuse deliranti, ha tutto il diritto di fare quello che vuole ma nNon usi il solito vittimismo, risponda allora su Paragon e Almasri».
È stato per primo il senatore Borghi, di Italia Viva, a scatenare il caso sulla «strana sparizione» della premier , che poteva diventare un cavallo di battaglia di lunga durata su un tema pop (che cosa si trama tra Roma e gli Usa e come mai il capo del governo o non informa i cittadini su ogni suo movimento?). È emersa poi la semplice verità. E la morale di questa storia andrebbe riassunta nel fatto che una madre è una madre, anche se fa la premier. Ci sono certo spazi del privato che vanno coltivati qualsiasi sia la posizione che si ricopre e viene da chiedersi: ma sarebbe preferibile una premier donna (o un premier uomo) che se ne infischia degli affetti più cari, mostrando scarsa umanità, o qualcuno che cerca di coniugare l’impegno pubblico con il sentimento familiare e con la dedizione, per quanto ridotta dagli obblighi professionali, per i propri figli?
 


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