Dall’Africa all’Est Europa alla Svizzera. Giacomo Bozzoli, latitante bresciano ricercato in tutto il mondo, potrebbe essere ovunque. Ma nonostante la fuga sembri essere stata pianificata per anni e nei minimi dettagli, a una settimana dalla sua scomparsa il cerchio comincia a stringersi. Il primo indizio raccolto nei giorni scorsi dagli investigatori porta in Francia da dove, anche stando alla testimonianza della compagna Antonella Colossi, il fuggitivo — condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio — sarebbe effettivamente passato. Ma la meta di quell’ultima “vacanza” tutti insieme — papà, mamma e figlio di 9 anni -, sarebbe stata la Spagna e in particolare Marbella, a sud della penisola. Una località che potrebbe anche aver consentito a Bozzoli di raggiungere il Marocco via mare. Gli investigatori, però, non escludono che la prenotazione dell’hotel, il passaggio da Cannes e quel viaggio in auto in famiglia sia soltanto un depistaggio ben organizzato.
Giacomo Bozzoli, il «nuovo volto» e i documenti falsi: l’ipotesi del cambio identità. Mai ripreso dalle telecamere, scomparsa anche l’auto
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