All’Italia non poteva andare meglio. Il se è ovviamente d’obbligo ma una volta passati i playoff, gli azzurri avrebbero l’opportunità di superare il girone Mondiale senza troppi pensieri. Il sorteggio di Washington ha decretato che la nazionale di Gattuso potrebbe finire nel girone B assieme a Canada, Qatar e Svizzera. Scongiurati il Brasile di Ancelotti, la Norvegia di Haaland e l’Argentina campione del mondo in carica. Insomma, nei playoff del 26 marzo a Bergamo contro l’Irlanda del Nord ci sarà una motivazione in più per portare a casa il risultato e poi il 30 guadagnarsi la qualificazione contro una tra Galles e Bosnia. Approdare «all’evento sportivo più grande dell’umanità», come lo ha definito Infantino, a questo punto è un obbligo per l’Italia. Il regolamento prevede che accedano ai sedicesimi le prime due di ogni girone, oltre a otto delle dodici migliori terze. In pratica, non passare il girone significherebbe aver fallito completamente. Il Canada è un Paese ospitante, giocando in casa avrà dalla sua parte il pubblico ma non ha un organico che fa paura. C’è poi la Svizzera di Akanjie Xhaka, la nazionale contro la quale l’Italia ha giocato di più nella sua storia. Non è andata bene all’ultimo Europeo, quando ci ha buttato fuori agli ottavi vincendo 2-0 ma il bilancio totale è positivo: 62 partite, delle quali 29 vinte da noi, 24 pareggiate e solo 9 perse. Infine, il Qatar: una nazionale che giocherà il suo primo Mondiale conquistato sul campo. Il precedente, nel 2022, fu il primo in assoluto perché disputato da Paese ospitante, e resta nella storia anche per un primato negativo: è stata la prima nazionale ospitante a perdere la partita inaugurale. Tra i gironi più duri c’è l’I con Francia, Senegal, Norvegia e la vincente dei playoff tra Iraq, Bolivia, Suriname. Mentre l’Uzbekistan del ct Fabio Cannavaro è stato inserito nel gruppo H con Portogallo, Colombia e una tra Congo, Giamaica e Nuova Caledonia.
LA CERIMONIA
Un sorteggio senza l’Italia del calcio ma con quella della musica e della cultura: apre lo show in diretta planetaria al Kennedy Center di Washington Andrea Bocelli con “Nessun Dorma”. Lo ascolta estasiato il presidente Usa Donald Trump, vincitore del Premio Fifa Peace Prize: «È il più grande onore della mia vita — ha detto dopo averlo ricevuto dal numero uno della Fifa Gianni Infantino -. Quanto fatto in Congo, India e Pakistan è un grande esempio del nostro impegno per la pace. Gianni ha fatto un lavoro grandissimo per questi Mondiali, anche con un nuovo record nella vendita dei biglietti. Abbiamo lavorato a stretto contatto con Canada e Messico». Un presidente conquistato dalla bellezza del calcio: «Ho visto giocare Pelé quando ero bambino e ho pensato che fosse uno dei migliori. Noi lo chiamiamo soccer ma riconosco che questo sia il vero football: avremmo dovuto chiamare diversamente il football americano». Poi Infantino scatta il selfie con Trump, il primo ministro canadese Mark Carney e la presidente messicana Claudia Sheinbaum. A impreziosire lo show Robbie Williams e Nicole Scherzinger che cantano l’inno della Coppa del Mondo dal titolo “Desire” ad ascoltarli tantissime stelle del calcio tra il pubblico. Chiudono la cerimonia i Village People con l’iconica “Ymca”. Sarà la Coppa più grande della storia: «Un evento unico, stellare, con 6 miliardi di persone che guarderanno questi mondiali da tutto il mondo. Saranno 104 Superbowl in un mese: questa è la scala dell’evento che abbiamo organizzato», ha detto Infantino. E l’Italia farà di tutto per esserci.
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