Il quorum resta un miraggio, ma il quesito sulla cittadinanza spariglia. I quesiti sul lavoro hanno ottenuto oltre l’85%, mentre la cittadinanza non ha superato il 65%. È questo il grande risultato politico dei referendum, segno di una divisione interna anche tra i sostenitori del quesito. La scheda gialla chiedeva all’elettore di abrogare la norma vigente e ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza legale richiesto agli stranieri maggiorenni per ottenere la cittadinanza italiana. Una modifica, promossa da +Europa, che ha visto il sostegno della maggior parte dei partiti di opposizione, ad eccezione del Movimento 5 Stelle, che ha lasciato libertà di voto ai propri elettori. L’esito del referendum ha dimostrato che, oltre ad aver avuto un ruolo determinate, sia sulla cittadinanza che su tutti gli altri quesiti, la campagna per l’astensionismo della maggioranza, in virtù della posizione secondo cui la legge attuale sarebbe già equilibrata.
Nonostante si pensasse che il quinto quesito potesse essere un altro traguardo del campolargo, ha sortito l’effetto contrario: divisioni interne tra i sostenitori del referendum. Secondo i dati riportati dal Viminale, ci sarebbe una lieve differenza tra favorevoli e contrari al quesito. Secondo alcuni possa aver influito anche il Movimento 5 Stelle, che, mentre aveva posizioni nette sui quesiti sul lavoro, ha mantenuto invece un atteggiamento più neutro proprio sulla cittadinanza. Inoltre, è emerso che all’interno della Cgil e tra i lavoratori ci fossero pareri contrari sul tema, in quanto
porterebbe a diversi effetti sul mercato del lavoro, sia in termini di aumento della forza lavoro che di miglioramento delle condizioni di lavoro.
Inoltre, è possibile che abbia anche influito il fatto che molti reputavano “non adatto” il referendum come strumento per trattare un tema complesso come quello della cittadinanza. Mentre, erano rimaste da sole a sostenere chiaramente la riforma +Europa e Avs.
Il risultato finale è stato un quorum lontano, un quesito formalmente invalidato, ma anche una traccia politica da non ignorare: i dati mostrano una lieve differenza tra favorevoli e contrari, e una partecipazione relativamente più bassa, a conferma della delicatezza e della frammentazione del tema.
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