VIGONZA (PADOVA) — Tempo di un tuffo al mare con la mamma e il figlio e il camper parcheggiato vicino alla spiaggia non c’era più. «In preda alla disperazione, in costume e ciabattine, con mia madre e mio figlio di quattro anni e mezzo sono stato aiutato da due senzatetto, un’assistente sociale e da un carabiniere. É grazie a loro se abbiamo potuto indossare una maglia per fare il viaggio di ritorno verso Padova». Inizia così il racconto di Davide Righetto, 38 anni, dipendente di Etra, che la settimana scorsa in camper è andato in vacanza a Tropea (Vibo Valentia) in compagnia della mamma e del figlio piccolo. «É stata una settimana fantastica — racconta Davide — Ci siamo goduti il mare, con l’aiuto di mia mamma, mio figlio ha trascorso giorni indimenticabili. Dopo la mia separazione sto facendo di tutto per crescerlo al meglio in sintonia con sua mamma».
Il furto del camper
Venerdì il trentottenne con i suoi familiari ha lasciato la Calabria per risalire la penisola e tornare a Vigonza. «Per spezzare il viaggio e regalare a mio figlio un altro giorno di mare — prosegue — abbiamo fatto sosta ai lidi di Ostia, non distante dalla capitale.
Alle 16,30 abbiamo parcheggiato il camper lungo il litorale e siamo andati in spiaggia. Ho cercato di mettere il mezzo in vista, vicino ad altri camper, proprio per evitare possibili furti. Dopo due ore ho lasciato i miei familiari in spiaggia e sono risalito per andare ad accendere il boiler per poterci lavare. É qui che mi si sono ritrovato la brutta sorpresa. Nell’arco di due ore qualcuno mi ha rubato il camper con le biciclette, un paio di televisioni e medicine per mia madre e mio figlio. In tutto circa 20mila euro di ammanchi. Disperato ho chiamato subito mia madre. Senza soldi e solo con costume e ciabatte non sapevamo dove sbattere la testa». Di qui l’aiuto che non ti aspetti. «Due senzatetto che bivaccano in zona ci hanno portato un paio di magliette per coprirci. Poi ho chiamato il 112. É intervenuta per il sopralluogo una pattuglia della stazione di Ostia. In un secondo momento ho formalizzato la denuncia e uno dei militari in servizio, vedendo la mia situazione, mi ha regalato una sua maglietta. Gesti che non dimenticherò mai».
L’aiuto
A tempo di record Davide Righetto si è fatto spedire 200 euro dal fratello e ha così potuto organizzare il viaggio di ritorno in autobus. «É stata un’assistente sociale ad indirizzarmi a Roma Tiburtina per prendere un bus che ci riportasse in Veneto. Devo dire che nella sfortuna ho avuto la fortuna di imbattermi in persone meravigliose: dai senzatetto, al carabiniere, all’assistente sociale, ognuno ha fatto qualcosa per noi e sarò riconoscente tutta la vita». Ieri mattina alle 6,30 Davide, con figlio e mamma, è arrivato a Vigonza. In tempo per riportare il piccolo dalla madre come da accordi con il giudice. Il furto è stato una pugnalata al cuore. «É come se mi avessero portato via un polmone — dice Davide — Il camper l’ho comprato poco dopo la nascita di mio figlio, c’è un legame che va oltre il semplice mezzo di locomozione. Mi auguro che chiunque lo abbia portato via si metta una mano sulla coscienza e lo faccia recuperare dalle forze dell’ordine. Dentro c’erano anche tutti i giochi del bambino. Insomma, un atto criminale che mi ha colpito nel profondo e che da venerdì sera mi ha portato via il sonno e ha alimentato dentro di me una grande rabbia». I carabinieri di Ostia stanno pattugliando il territorio di competenza, consapevoli che il mezzo possa essere ancora in zona. «Ho divulgato la notizia del furto — concludel Davide — anche attraverso i social proprio perchè sono convinto che più persone sono al corrente della vicenda, maggiori siano le possibilità di ritrovarlo. Ci conto con tutto me stesso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this