Nel 1994 entra nelle case degli italiani grazie a Solletico, varietà pomeridiano per ragazzi andato in onda fino al 2000 su Rai1. Grazie a quel successo, nel tempo diventato un vero e proprio cult, nello stesso anno viene scelta da Pippo Baudo come co-conduttrice di Sanremo Giovani («in futuro essere una delle donne di Sanremo sarebbe una cosa fantastica»). Negli anni successivi prende parte a svariati programmi di successo, tra cui Domenica in nel 98 e Quelli che il calcio nel 2004, prima di fermarsi per prendersi cura della sua famiglia. Stiamo parlando di Elisabetta Ferracini, dal 2022 conduttrice su Rai Isoradio del programma In viaggio con Elisabetta. Giovedì, nella cornice della Sala Protomoteca del Campidoglio, Ferracini, figlia d’arte (la mamma è Mara Venier) verrà premiata con il Microfono d’Oro, riconoscimento ideato e condotto dal giornalista Fabrizio Pacifici, che da 15 anni «celebra le voci dell’etere, rendendo omaggio agli speaker e a tutte le maestranze che rendono possibile questo universo comunicativo», come dichiarato da Fabrizio Santori, segretario dell’Assemblea Capitolina e promotore del riconoscimento.
Giovedì sarà premiata nella categoria «Interazione con il pubblico». Come nasce l’idea di «In viaggio con Elisabetta» e cosa rappresenta questo trofeo a livello professionale e personale?
«Ha grande valore per me, innanzitutto perché significa essermi rimessa in pista. È con questo programma che ho ricominciato a lavorare. Venivo da un lungo periodo di fermo, ho preso la scelta di rimanere a casa e fare la mamma e la compagna a tempo pieno. Poi è arrivata questa possibilità, ma dopo 15 anni ricominciare non è stato semplice».
Com’è stato esordire in radio?
«Non l’avevo mai fatta, mi sono buttata. All’inizio mi sembrava di rivivere l’esperienza di «Solletico», anche se non conoscevo questo mondo. Inizialmente abbiamo fatto delle prove per un programma da un paio di giorni a settimana, poi è diventato un appuntamento quotidiano. Tutti i giorni abbiamo ospiti dal mondo dello spettacolo e della musica, oltre ad autori che presentano dei libri. Sono passata dal Telegatto (per «Solletico») al Microfono d’Oro. E tengo a dire che ho ideato e scritto questo programma insieme a Nicola Carraro, marito di mia madre».
Ha scelto di provare il mondo della radio per sentirsi più vicina al pubblico?
«In realtà mi è stato proposto dall’allora direttrice di Rai Isoradio, Angela Mariella. Io l’ho scelto perché era un’esperienza nuova, non immaginavo quanto fosse bella la radio. Finché non vedi la luce rossa non puoi capirlo. È la stessa adrenalina della diretta televisiva, che preferisco sempre rispetto a una puntata registrata».
Qual è il segreto grazie a cui il programma riesce a catturare l’attenzione degli spettatori?
«Riuscire ad amalgamare nel giro di un’ora tante cose diverse. Ad esempio, con Donato Moscati, abbiamo reinventato lo storico programma Rai, «Almanacco del giorno dopo», trasformandolo in «Almanacco del giorno stesso», in cui ricordiamo compleanni di personaggi famosi o chiamo a tradimento alcuni amici. Il mio portafortuna è Alberto Matano, a cui riservo la telefonata d’apertura di «In viaggio con Elisabetta» tra il 6 e il 7 settembre».
C’è una delle avventure-disavventure dei radioascoltatori che l’ha particolarmente colpita o divertita?
«Diciamo che provo una particolare simpatia per lo zoccolo duro dei camionisti. Per questo credo che la cosa che mi è piaciuta di più è stata una poesia in rima baciata che mi ha scritto uno di loro. Diciamo che non me lo sarei aspettato».
All’interno di una carriera poliedrica, c’è un altro passo avanti che sogna di fare?
«Essendo un po’ ipocondriaca, il mio sogno sarebbe un programma di salute e medicina, «I consigli di Elisabetta». Una cosa ironica, non pesante, con i grandi professori della medicina italiana protagonisti. Mi piacerebbe farlo in tv o con un podcast dal vivo, perché non amo la guerra degli ascolti, anzi. Mi piace l’autonomia che mi sono ricavata».
`Campidoglio, Sala della Protomoteca, Piazza del Campidoglio 55. Giovedì, ore 17.
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