15.05.2025
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Economy

Demanio, risparmi a 70 milioni e beni valorizzati per 2 miliardi


Il patrimonio pubblico gestito dall’Agenzia del Demanio vale 62,8 miliardi, con 44mila edifici in gestione. Per valorizzarli e renderli più redditizi anche per possibili vendite l’Ente ha investito un miliardo nel 2023, tra risorse proprie e di altre amministrazioni. Una cifra che entro il 2026 raggiungerà i 4,7 miliardi. E tramite questi interventi di rifunzionalizzazione e riuso degli immobili è previsto un incremento del valore complessivo di 2 miliardi.

Nel frattempo, poi, nel 2023 sono stati risparmiati 70 milioni in locazioni passive (quanto le Pubbliche amministrazioni pagano ai privati per l’affitto di sedi non di proprietà dello Stato). Saliranno a 147 milioni l’anno dal 2027, abbattendo la spesa pubblica. Sono questi i numeri principali emersi dal rapporto 2024 “L’Italia e i suoi beni”, presentato ieri alla Camera.

LA COLLABORAZIONE

Gli interventi finanziati sugli edifici pubblici sono cresciuti da giugno 2021 e gennaio 2024 del 47% (da 384 a 566). Un’attività che però non basta da sola a coprire la mole di immobili da valorizzare sparsi in tutto il Paese, tanto che l’ente punta ora a un partenariato pubblico-privato, per aumentare «il valore sociale economico e ambientale sui territori», in una strategia di rigenerazione delle città.

Per continuare ad abbattere la spesa pubblica, ma soprattutto per aprire gli immobili pubblici ai cittadini, fornire nuovi servizi e rispondere alle esigenze abitative delle famiglie, l’appello è dunque ora rivolto ai privati. «Invitiamo gli investitori legati ai territori, ma anche player nazionali e internazionali — ha detto la direttrice dell’Agenzia, Alessandra dal Verme — a condividere una nuova visione, dove lo scopo sociale, ambientale e culturale assume un valore per l’investimento». La presidente ha poi auspicato «una collaborazione» con istituzioni e privati, in una «strategia integrata», perché altrimenti «è impossibile fare da soli». Un appello condiviso dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Gli immobili del patrimonio pubblico sono per Leo «un asset fondamentale della nostra economia», dalla cui «valorizzazione» derivano «risorse significative», ma per riqualificarli «c’è la necessità di alleanze, collaborazione e condivisione tra pubblico e privato».

LA SOSTENIBILITÀ

«Al privato — ha aggiunto — non viene chiesto di snaturarsi, ma un cambio di paradigma». Intanto, il perno della nuova strategia per riqualificare i beni insieme ad enti territoriali e investitori privati è il Piano città dell’immobile pubblico, già messo a punto dall’Agenzia per 17 città.

Tra gli interventi più rilevanti inseriti, ha rimarcato dal Verme, il Parco della Giustizia di Bari, l’ex complesso carcerario di Perugia, la Manifattura tabacchi di Torino e Roma Tor Vergata. L’Agenzia del Demanio garantisce poi una misurazione ex ante, in itinere ed ex post degli impatti economici, sociali e ambientali degli interventi, per ottimizzare il ciclo di vita degli immobili e massimizzare i vantaggi per il cittadino. L’Agenzia ha individuato un set di 49 indicatori di sostenibilità rendendoli obbligatori per tutti gli interventi edilizi e ha sviluppato un insieme di indici di vulnerabilità da inserire nei documenti di gara sulla progettazione per aumentare la resilienza degli immobili vista l’emergenza dei cambiamenti climatici.

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