22.08.2025
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Sports

decide l’allenatore. Da Vlahovic a Gimenez passando per Kean e Morata


Non ci sono dubbi sul fatto che stiamo vivendo l’estate degli attaccanti, nel bene e nel male. E non sembra ancora finita se consideriamo che il Milan sta cercando un numero nove più convincente di Gimenez, che la Juve sta riportando in Italia Kolo Muani e che il Napoli, dopo l’infortunio di Lukaku, sta studiando un’alternativa a Lucca, buona almeno fino a gennaio. E intanto dall’estero sono tornati in tre e nessuno se lo sarebbe mai aspettato: Immobile ha lasciato il Besiktas e ha sposato il progetto del Bologna, come in passato avevano fatto Baggio e Signori; Morata ha detto addio al Galatasaray per andare dall’amico Fabregas a Como mentre Dzeko ha rinunciato ai consigli di Mourinho per fare la spalla di Kean nella Fiorentina.

È curioso che tutti siano partiti dalla Turchia per riabbracciare la serie A, dove la vita dei centravanti non è per niente facile. Pensate a quelli di Roma e Lazio, per esempio: Gasperini rinuncerebbe di corsa a Dovbyk (già sorpassato da Ferguson) mentre Sarri non è di certo innamorato di Castellanos, che aveva già allenato in precedenza come vice Immobile. Il giallorosso sta valutando alternative, il biancoceleste dovrà accontentarsi del Taty perché il suo club non potrà fare operazioni di mercato come minimo fino all’inizio del 2026 ma ancora non è affatto certo. In Italia, poi, c’è il caso di Allegri che fino al debutto in Coppa contro il Bari ha utilizzato Leao al centro dell’attacco pur di non dare fiducia a Gimenez, arrivato da otto mesi ed ex bomber devastante del Feyenoord. Il messicano non gli piace e lo sostituirebbe volentieri con Vlahovic o Hojlund, in uscita dallo United dove fare il centravanti è stato impossibile anche per Zirkzee: eppure sono costati più di 100 milioni in due prima di finire sul mercato. Aspettando Dusan, il Milan sembra orientato a spostarsi su Boniface, l’ariete del Bayern Leverkusen.

Gli altri bocciati

Ovviamente tra i bocciati, anzi tra i bocciatissimi, c’è proprio Vlahovic che piace a Max ma non è gradito a Tudor e alla stessa Juve, che dovrà riconoscergli come ultimo anno di contratto 12 milioni di euro netti, il doppio al lordo. Il serbo non rinnova e intanto il club gli ha messo davanti David e sta per ufficializzare il ritorno di Kolo Muani. Possibile che Dusan non abbia più un estimatore se non Allegri?

Una vicenda simile, la sua, a quella che ha tagliato fuori Osimhen dal Napoli, la stagione scorsa ceduto in prestito al Galatasary e pochi giorni fa liquidato (si fa per dire: 75 milioni di euro) definitivamente. Per Conte un anno fa la costruzione della squadra doveva passare per forza da Lukaku e non da Osi, che comunque aveva rotto con De Laurentiis e tutto l’ambiente azzurro. Il destino ha voluto che quando il belga si è fatto male, il Cholito Simeone era già stato sbolognato al Torino: Lucca non basta più e ne serve assolutamente un altro per affrontare campionato e Champions.

L’Atalanta ha sostituito da poche ore Retegui con Krstovic e sta preparando il rilancio di Scamacca dopo un anno ai box, l’Inter non ha problemi con Lautaro, a cui ha aggiunto Bonny e il baby Pio Esposito, la Fiorentina punterà ancora tutto su Kean, aiutato dalla generosità e dal talento di Dzeko, e da Piccoli pronto a dargli il cambio. Ma resta il fatto che la vita del centravanti, in serie A, non è affatto tranquilla e può durare anche poco nonostante gli investimenti siano stati molti consistenti: basti pensare ai 90 milioni della Juve per Vlahovic, ai 75 del Napoli per Osi o ai 40 del Milan per Gimenez. Comandano gli allenatori e non tutti sono disposti a lavorare pensando ai conti delle società e alla rivalutazione di giocatori che magari hanno fallito la stagione precedente.


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