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Dopo settimane di tensioni politiche, Elon Musk sembra aver abbassato i toni nei confronti di Donald Trump. Una mossa interpretata da molti osservatori come strategica, in vista di una svolta cruciale per il futuro di Tesla: il debutto del servizio di robotaxi, previsto per il 22 giugno ad Austin, Texas. In un clima di incertezza economica e crescente concorrenza, il patron di Tesla tenta di mettere al sicuro l’azienda da eventuali ostacoli normativi o politici, puntando tutto sulla guida autonoma per rilanciare le sorti del marchio.
Partenza limitata con 10 Model Y
Secondo le prime indiscrezioni, il servizio partirà in forma sperimentale con almeno 10 Tesla Model Y circolanti in aree selezionate della città texana, sede del quartier generale di Tesla. Non si tratterà di un lancio aperto al pubblico: i robotaxi saranno riservati a un gruppo ristretto di utenti su invito. In questa fase, i veicoli non saranno ancora completamente autonomi: operatori Tesla potranno intervenire da remoto per garantire la sicurezza in ogni momento.
— Elon Musk (@elonmusk) June 11, 2025
Robotaxi in massa? Gli analisti non ci credono
Musk ha promesso l’arrivo sulle strade americane di centinaia di migliaia di robotaxi entro la fine del 2026. Una visione ambiziosa che però incontra lo scetticismo degli analisti. Secondo Baird Equity, i numeri reali potrebbero fermarsi a circa 6.000 unità, a causa delle complessità normative e delle regolamentazioni variabili da Stato a Stato.
Austin resta una città pilota per la sperimentazione: è già attiva una task force dedicata alla mobilità autonoma, incaricata di monitorare i test e raccogliere dati anche sui veicoli dei concorrenti, tra cui Waymo di Alphabet, operativa in diverse città americane.
Il Cybercab prepara la rivoluzione
Questa fase sperimentale fa da apripista all’arrivo del Cybercab, il robotaxi di nuova generazione di Tesla. Il veicolo, atteso tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027, sarà senza volante né pedali, dotato di ricarica wireless e venduto a un prezzo inferiore ai 30.000 dollari. Musk promette una sicurezza 10-20 volte superiore rispetto alla guida umana.
Mercati cauti e sfida politica
Nonostante l’hype, le reazioni della finanza restano prudenti. Il calo delle vendite e le recenti turbolenze politiche hanno portato gli analisti a rivedere al ribasso le stime su Tesla.
Baird Equity ha declassato il titolo da “outperform” a “neutrale”, mentre Argus Research è passata da “buy” a “hold”.
Le «incertezze a breve termine» e le aspettative elevate sul progetto robotaxi rappresentano un mix delicato. Ma Musk, anche ricalibrando il suo profilo pubblico e il rapporto con Trump, cerca di spianare la strada alla sua prossima grande scommessa: una Tesla che non ha bisogno di conducenti.
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