La Camera dei Deputati si è espressa: con 151 voti a favore, 113 contrari e 1 astenuto, è ufficialmente arrivato il primo si dal parlamento per l’approvazione del ddl Valditara, il provvedimento destinato a definire le regole dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole italiane.
All’ombra di una delle discussioni parlamentari più accese degli ultimi mesi, il disegno di legge proposto dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha superato il primo passaggio a Montecitorio e ora attende il via libera del Senato. Educazione sessuo-affettiva sì, ma solo a partire dalla scuola secondaria di primo grado e solo con consenso informato.
Un’attenzione inedita al tema del consenso: questo il punto focale del testo.
Secondo il comma 1 dell’articolo 1, la partecipazione di studenti minorenni ad attività scolastiche riguardanti temi sessuali, affettivi o etici richiederà obbligatoriamente il consenso informato dei genitori, mentre per gli studenti maggiorenni sarà necessario il loro stesso consenso. L’obbligo si applicherà sia alle attività curricolari sia a quelle extracurriculari, a meno che non siano già previste dalle indicazioni nazionali dei programmi scolastici e il consenso potrà dirsi valido solo se alle famiglie verrà fornito preventivamente tutto il materiale didattico che verrà utilizzato nell’ambito delle attività, inclusi progetti esterni come il PCTO.
L’obbligo del consenso apre però la porta ad un secondo nodo da sciogliere: cosa accadrà laddove i genitori non dovessero fornire il consenso? Anche su questo punto il ddl è chiaro. Le scuole dovranno garantire, mediante gli strumenti di flessibilità e autonomia didattica e organizzativa, attività formative alternative già incluse nel Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF). Nessuno studente, potrà essere penalizzato.
Centrale nel provvedimento anche la netta differenza tra i vari ordini scolastici. Per scuole dell’infanzia e scuole primarie, infatti, “fermo restando quanto previsto dalle indicazioni nazionali”, le attività sui temi della sessualità sono categoricamente escluse.
Sul tema, maggioranza e opposizioni continuano il loro camminare su due strade parallele destinate a non incontrarsi mai. E’ rimasta infatti alta la tensione anche dopo l’approvazione. Quella che per il centrodestra è un a legge con lo scopo di non creare confusione nei bambini insegnando le cosiddette teorie gender, rimane per l’opposizione un provvedimento “ideologico” e “oscurantista”.
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