23.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Technology

dalla ridotta resistenza dello scafo ai dubbi sulla chiglia a T inefficace


Ogni imbarcazione ha i suoi punti deboli. E anche il Bayesian non era da meno. «Il buon senso è venuto meno, perché gli yacht diventano sempre più assurdi in termini di dimensioni e design», sottolinea Chris Freer, progettista e costruttore di yacht professionista da cinquant’anni, specializzato in yacht a chiglia sollevabile. E il veliero dove ha perso la vita Mike Lynch vantva il secondo albero più alto del mondo, 75 metri. «Si perde prestigio se qualcuno ha un albero più grande del tuo», prosegue l’esperto su Facebook. Quasi fosse una gara a chi può ostentare di più. Ma a che prezzo? Più le dimensioni dello yacht aumentano, meno resistenza ha lo scafo. Mentre sulla chiglia ancora si discute. Di quale tipo? Che forma? Se è di forma a T, come ipotizzato, ci potrebbero essere stati alcuni problemi in quella situazione estrema. «Il tallone d’achille di queste chiglie è la loro lama, spesso molto stretta, che in certe condizioni rende la barca non semplice da timonare — sottolinea Mauro Giuffè sul giornale Vela -. Una chiglia trapezoidale, anche se timoniamo la barca male, finendo di bolina contro vento e rallentandola, grazie alla sua larghezza sarà più “tollerante”. La barca rallenterà di certo ma la chiglia resterà efficace, e basterà poco per riprendere velocità. Non è lo stesso con una deriva a T dalla lama stretta. Proprio perché la deriva è stretta, non appena la barca viene timonata in modo errato, lenta e contro vento, perderà rapidamente efficacia. La barca aumenterà il suo scarroccio, e per farla ripartire sarà obbligatorio poggiare per diversi secondi, aspettare che i numeri della velocità risalgano per poi tornare a fare un angolo stretto». Di seguito gli altri dubbi sollevati da Freer.

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]