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dal Pci al Pd, all’esperienza da ministro


«È il momento di scoprire le carte. Io ci sono, altri nomi vengano fuori». Così ieri lo storico esponente nonchè fondatore del Partito democratico, Andrea Orlando, ha annunciato la propria candidatura per la presidenza della Regione Liguria.

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A pochi giorni dalle dimissioni dell’ex governatore, Giovanni Toti, il centrosinistra ha già il nome di un potenziale candidato in vista delle elezioni di questo autunno. Orlando non ci sta, però, a passare per quello che si auto-candida e, ribadendo la sua disponibilità, sottolinea: «Se ci sono nomi più unitari del mio, lo si dica». Una risposta arriverà a breve, comunque prima di Ferragosto. Stando a quanto viene riferito, il segretario Pd della Liguria Davide Natale ha fatto sapere che il tavolo di coalizione sarà convocato entro 15 giorni. 

Chi è? 

Ligure d’origine: Andrea Orlando nasce a La Spezia l’8 febbraio del 1969 da genitori di origine campana profondamente legati al Partito Comunista Italiano. E sarà proprio negli ambienti del Pci che inizierà la sua militanza, giovanissimo: nel 1989 diventa segretario provinciale della Federazione giovanile comunista italiana, ovvero l’organizzazione giovanile del Pci, e l’anno successivo, alle elezioni amministrative del 1990, entra nel Consiglio comunale di La Spezia sempre appoggiato dal partito comunista. Capogruppo nel suo comune, dopo lo Scioglimento del Pci, Orlando entra a far parte del Pds (Partito democratico della sinistra).

L’ascesa nel Pd

Poi il passaggio alla politica nazionale: l’esordio avviene nel 2006 quando si presenta come candidato alla Camera dei deputati nella circoscrizione Liguria, venendo eletto tra le liste de L’Ulivo. Un anno dopo con lo scioglimento dei Ds, aderisce al Partito Democratico, diventandone responsabile dell’organizzazione nella segreteria nazionale del segretario Walter Veltroni. Alle elezioni politiche del 2008 viene rieletto per il Partito Democratico alla Camera dei deputati nella medesima circoscrizione Liguria, diviene membro della Commissione bilancio della Camera e componente della Commissione parlamentare antimafia.

Tre esperienze da ministro 

Tra i vari incarichi ricoperti, Orlando ha avuto tre esperienza da ministro: è stato a capo dell’ ministero Ambiente tra il 2013 e il 2014 e col governo di Enrico Letta. Successivamente, fino al 2016 ha preso in carico il minsitero della Giustizia con Matteo Renzi prima e Paolo Gentiloni poi come premier. Ultima esperienza, sotto il governo Draghi, durante il quale dal 2021 al 2022 è stato alla guida del ministero del Lavoro e delle politiche sociali

Rielezione alla Camera

Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene ricandidato alla Camera, per la lista elettorale Partito democratico — Italia democratica e progressista come capolista nel collegio plurinominale Liguria, venendo rieletto deputato. Durante la campagna elettorale ha sostenuto l’idea che, dopo le elezioni, la coalizione di centro-sinistra dovesse formare un governo con l’appoggio del Terzo Polo e del Movimento 5 Stelle, oltre a criticare la strategia del “voto utile” applicata dal segretario del Pd Enrico Letta.

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