La prima a fare i conti con questa “tempesta perfetta” – a cui si somma lo scenario di crisi in Medio Oriente – è stata la Borsa di Tokyo con un tonfo del 12,4% che non si vedeva dallo storico “Black Monday” del 1987. Da lì gli allarmi si sono rapidamente diffusi sui listini europei che però sono riusciti a limitare la debacle chiudendo con passivi tra il 2% e il 3%, riducendo i passivi sul finale in concomitanza col dato sull’attività del settore servizi statunitense, tornato a crescere a luglio (come si aspettavano gli analisti). Tra gli indici peggiori in chiusura c’è il Ftse Mib che cede il 2,3% (ma a tratti ha perso oltre il doppio). Giù tra le valute il dollaro e l’euro, tra gli asset anche il petrolio. Vediamo cosa sta succedendo nel dettaglio.
Borsa, timori recessione Usa: affondano i mercati asiatici. Tokyo -12,4%: maggior flessione di sempre.Milano brucia altri 15 miliardi di euro
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