02.08.2025
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Politics

Critiche, minacce e attacchi hacker, sei mesi di affondi russi contro Mattarella (e l’Italia)


Mattarella definito “russofobico” da Mosca: finisce nella lista ufficiale del Cremlino. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato inserito dal Ministero degli Esteri russo in un elenco di personalità occidentali accusate di “incitamento all’odio” nei confronti della Russia. Una lista che raccoglie dichiarazioni giudicate ostili da parte di esponenti politici e istituzionali di vari Paesi.
Per l’Italia, l’episodio incriminato risale al 5 febbraio, quando, durante la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa all’Università di Marsiglia, Mattarella aveva paragonato lo spirito che animava il Terzo Reich nel suo attacco all’Europa a quello che oggi muove la Russia nell’invasione dell’Ucraina. Un accostamento che ha suscitato dure reazioni da parte di Mosca.
Pochi giorni dopo, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva attaccato pubblicamente il Capo dello Stato, definendo le sue parole “invenzioni blasfeme”. “È strano e folle sentire invenzioni così blasfeme dal presidente dell’Italia, un Paese che sa in prima persona cosa sia veramente il fascismo”, aveva dichiarato la portavoce. Attacchi che non hanno suscitato alcuna reazione dal Quirinale, a differenza della politica italiana che ha espresso pieno sostegno e solidarietà al Capo dello Stato. Il 16 febbraio, durante un programma televisivo russo, Zakharova è tornata sulla questione, affermando che “Mattarella ha dichiarato che la Russia può essere equiparata al Terzo Reich” e ha aggiunto “questo non può restare senza conseguenze”, ricordando che “è stata proprio l’Italia il Paese in cui il fascismo è nato”. Secondo Zakharova, le parole di Mattarella sono state pronunciate dal “presidente di un Paese che storicamente è stato proprio tra quelli che hanno attaccato” la Russia. “Questo ci viene detto da una persona che non può che sapere quanti soldati italiani hanno ucciso i nostri nonni e bisnonni sul nostro territorio sotto bandiere e slogan nazisti durante la Seconda guerra mondiale” ha proseguito la portavoce, facendo riferimento all’operazione “Barbarossa” del 1941, quando un corpo di spedizione italiano partecipò all’offensiva tedesca contro l’Unione Sovietica.

Gli attacchi informatici

Dopo l’intervento del Capo dello Stato a Marsiglia, non ci sono solo state dichiarazioni  contro  Mattarella, ma anche un attacco informatico. È quello del 17 febbraio, rivendicato dal gruppo hacker filorusso NoName057, che ha preso di mira i siti web italiani di trasporti e di servizi finanziari. Non è stato il primo attacco informatico, infatti se ne è registrato uno l’11 gennaio, il giorno dopo la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Roma, proveniente dalla stessa casa madre e che colpì i siti del Ministero degli Esteri, dei carabinieri, della marina e dell’aeronautica.

Nel mirino russo anche politici italiani

Nel clima di crescente tensione, non sono mancati anche attacchi diretti a esponenti della politica italiana. Tra questi, la vicepresidente del Parlamento europeo, la dem Pina Picierno, finita nel mirino del Cremlino dopo essere stata bersaglio di dichiarazioni dure da parte del conduttore televisivo russo Vladimir Soloviev, noto per la sua linea ultranazionalista e filoputiniana.


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